Sanità, Occhiuto: 'Firmato accordo, arriveranno fino a 497 medici cubani per la Calabria' - Reazioni - il Lametino.it

2022-08-20 07:12:08 By : Mr. MOVEN CHEN

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Roma - Il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto ha firmato oggi un accordo col governo di Cuba per l'invio di medici da impiegare negli ospedali calabresi. Si tratta di una disponibilità totale di 497 medici che saranno inviati all'occorrenza. I primi dovrebbero arrivare a settembre. Lo annuncia lo stesso Occhiuto su Facebook. "Da mesi - afferma Occhiuto in una nota - ho una proficua interlocuzione con il governo cubano. I medici sono un fiore all'occhiello del Paese caraibico, ed hanno già aiutato l'Italia, in Lombardia e in Piemonte, nei mesi più caldi della pandemia. Oggi a Roma, all'Ambasciata della Repubblica di Cuba in Italia, ho firmato un Accordo di cooperazione con la Comercializadora de Servicios Medicos Cubanos (CSMC), la società dei medici cubani, per la fornitura di servizi medici e sanitari. Grazie a quest'intesa in Calabria potremo utilizzare temporaneamente, fino a quando non saranno espletati con esiti positivi tutti i concorsi, operatori sanitari provenienti da Cuba. Il governo caraibico può mettere a nostra disposizione 497 medici con diverse specializzazioni. A settembre partirà la fase sperimentale di questa collaborazione e arriveranno i primi medici. Inizieranno coloro che già sanno parlare l'italiano - la lingua ufficiale della Repubblica di Cuba è lo spagnolo - e gli altri, prima di prendere servizio, faranno corsi intensivi per apprendere presto e bene la nostra lingua. Ad ogni modo, i medici cubani saranno sempre affiancati dai nostri operatori sanitari. Siamo soddisfatti per la firma di questo importante Accordo, un'opportunità in più per la Calabria, un modo concreto per dare risposte immediate ai bisogni dei cittadini, per erogare in modo adeguato i servizi, per garantire su tutto il territorio regionale presidi sanitari operativi e ospedali funzionanti. Abbiamo deciso in questi mesi di mantenere riservata questa delicata trattativa - conclude - anche perché, nel frattempo, altre istituzioni pubbliche e private stavano esplorando con insistenza la stessa strada. Il risultato raggiunto ci ripaga del lavoro fatto e ci consente di affrontare con maggior serenità i prossimi step per risanare e migliorare sempre più la nostra sanità regionale".

"La sanità nel nostro Paese - afferma ancora il governatore - vive un paradosso che spero il futuro governo potrà definitivamente risolvere. In tutta Italia, Calabria compresa, le Aziende sanitarie cercano disperatamente medici da assumere a tempo indeterminato, ma non ne trovano. È l'effetto perverso del numero chiuso imposto alle Facoltà di Medicina. Il reclutamento è diventato un terno al lotto, difficilmente prevedibile e governabile. In Calabria - il nostro sistema sanitario in questo momento ha risorse in abbondanza per assumere - negli ultimi mesi le abbiamo provate tutte. Abbiamo fatto bandi per posti a tempo indeterminato, manifestazioni di interesse, e sono andati deserti. Stiamo lavorando - avevamo avviato un confronto serio con il ministro dell'Economia Franco - ad un pacchetto di incentivi, economici e di carriera, per rendere maggiormente attrattivi i nostri concorsi. Del resto, se analoghi problemi vengono riscontrati in Regioni d'eccellenza, dalla Lombardia alla Toscana, dal Veneto al Piemonte, figurarsi in Calabria, con una sanità disagiata che paga il conto di 12 anni di commissariamento". "Eppure - conclude Occhiuto - nel nostro territorio devo, con i miei collaboratori, contrastare quotidianamente le emergenze, rischiando di chiudere reparti o interi ospedali. Per impedire che ciò possa accadere devo avere tutta la cassetta degli attrezzi a disposizione".

Presidente della commissione Sanità Michele Comito: “Ottima notizia per la Calabria”

“L’arrivo di quasi 500 medici cubani è una ottima notizia per l’intera Calabria e i nostri concittadini. Una soluzione individuata dal presidente Roberto Occhiuto che ci permetterà di superare una fase difficile e, nelle more, di programmare nel migliore dei modi l’organizzazione sanitaria calabrese”. Non nasconde la sua soddisfazione il consigliere regionale di Forza Italia Michele Comito, presidente della III commissione di Palazzo Campanella, nel commentare la notizia data dal governatore Occhiuto in merito all’arrivo di 497 medici che daranno una grossa mano all’intero sistema sanitario regionale. “Il pragmatismo dimostrato dal presidente e da tutto il centrodestra calabrese - evidenzia Comito - è il vero tratto distintivo di un nuovo modo di affrontare i problemi della Calabria: ovvero individuare le soluzioni ed attuarle. Sappiamo bene quali siano le difficoltà del sistema sanitario, ne conosciamo debolezze e punti di forza, ed è per tale motivo che il provvedimento adottato dalla nostra Regione, grazie all’accordo di cooperazione siglato con Cuba, non può che essere accolto con grande favore”. Il consigliere Comito, che ben conosce le varie situazioni presenti all’interno della sanità calabrese, sottolinea in particolare un pregio dell’iniziativa adottata da Roberto Occhiuto: “Le situazioni di emergenza vanno affrontate col massimo della tempestività per apportare un beneficio, ed è per questo che il provvedimento del presidente riveste una importanza notevole. In questo modo gli ospedali riusciranno a “respirare”, e le Aziende sanitarie potranno proseguire con maggiore serenità e meno assillo nella ricerca del personale medico”, conclude il consigliere regionale di Forza Italia, Presidente della commissione Sanità, Michele Comito.

Mancuso: “Garantire con ogni mezzo il diritto alla salute dei calabresi”

“Rientra nell’obiettivo prioritario di questa Legislatura e del Commissario alla sanità che, dopo anni finalmente, coincide con il Presidente della Regione, mettere ordine nella sanità più disastrata d’Italia e fronteggiare  le gravi difficoltà, specie la carenza di medici, con ogni mezzo e strumento necessari. I circa 500 specialisti cubani delle varie branche mediche, affiancati ai medici calabresi che lavorano nelle strutture sanitarie, a cui si è fatto ricorso siglando il contratto con la società statale del Governo cubano che ha fornito i medici alla Lombardia e al Piemonte nella fase acuta della pandemia, testimoniano l’impegno assiduo e incalzante del presidente-commissario on. Occhiuto per garantire il diritto alla salute dei calabresi”. Aggiunge il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso: “C’è da augurarsi che a quest'azione emergenziale, volta esclusivamente a dare risposte, nelle more dell'espletamento delle procedure concorsuali, alla difficoltà oggettiva di reclutamento di medici,  si aggiunga la decisione di tanti medici calabresi che svolgono fuori regione la loro attività a rientrare per cooperare al rilancio efficiente del sistema sanitario regionale. Ci aiuterebbe anche, al contempo, intervenire sul numero chiuso degli iscritti alla facoltà di Medicina da ampliare e favorire il trasferimento dei nostri studenti iscritti all'estero. Tutti, a incominciare dall’Assemblea legislativa, al  fine di avere in tempi ragionevoli una sanità in grado di erogare  prestazioni tempestive e dignitose, siamo chiamati a dare l’apporto che occorre, ognuno per la propria responsabilità, percorrendo le usuali strade legislative e amministrative  o sperimentandone  di nuove".

Tripodi: “Occhiuto governatore della concretezza”

“L’accordo di cooperazione firmato dal presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, con la Comercializadora de Servicios Medicos Cubanos (CSMC), la società dei medici cubani, rappresenta una bellissima notizia per il nostro territorio e per la comunità calabrese.

Tutte le Regioni in questi anni sono in sofferenza a causa della difficoltà ad assumere medici. Altri governatori hanno tentato negli ultimi mesi di sottoscrivere accordi analoghi con il governo caraibico - Cuba vanta una scuola medica di grande qualità -, ma alla fine è stata la Calabria, grazie ad una trattativa seria e riservata, a condurre in porto questa importante operazione. I 497 medici cubani che avremo a disposizione a partire da settembre saranno fondamentali per affrontare le emergenze, per garantire cure e assistenza, per supportare il nostro sistema sanitario e i nostri ospedali. Roberto Occhiuto si conferma il presidente della concretezza, del pragmatismo, dei risultati che tutti i calabresi potranno presto toccare con mano. Avanti così”. Lo afferma in una nota Maria Tripodi, deputata calabrese di Forza Italia.

“La Calabria non può correre il rischio di chiudere ospedali o di negare ai cittadini servizi indispensabili solo perché, a causa del numero chiuso imposto alle Facoltà di Medicina, nel nostro Paese è diventata un’impresa reperire e assumere medici. Questa situazione va assolutamente sanata, ma nel frattempo le emergenze continuano e bisogna avere tutti gli strumenti per garantire cure e assistenza alla nostra comunità. L’accordo di cooperazione siglato dal Presidente Roberto Occhiuto con il governo di Cuba rappresenta un fondamentale passo in avanti per mettere in sicurezza la sanità calabrese. Grazie a questa intesa arriveranno nel nostro territorio quasi 500 medici cubani, che supporteranno - così come hanno fatto nelle Regioni del Nord Italia durante i primi mesi drammatici della pandemia - il sistema sanitario, gli operatori, le strutture ospedaliere. Un grande risultato raggiunto grazie al costante lavoro del governo di centrodestra e alla qualità di un governatore che si sta spendendo in tantissimi settori, conseguendo obiettivi che sembravano irraggiungibili fino a pochi mesi fa”. Lo afferma in una nota Andrea Gentile, deputato calabrese di Forza Italia.

“500 medici a sostegno del Servizio Sanitario calabrese. Una risposta concreta alla mancanza di personale grazie al lavoro del Presidente Roberto Occhiuto e del Governo Regionale. “In qualità di commissario ad acta - prosegue Valeria Fedele - il Presidente Occhiuto sta affrontando con determinazione un percorso difficile,  occupandosi di trovare soluzioni alle varie criticità nel breve e medio periodo. Il protocollo sottoscritto con la società cubana comercializadora de servicios medicos cubanos, è lo strumento, già sperimentato con successo, per sopperire alla necessità di reclutare nell'immediato addetti ai servizi sanitari. Ricordiamo infatti che i bandi pubblici sinora più volte esperiti sono andati deserti. Un dato che evidenzia quanto complessa sia la situazione e, quindi, quanto sia indispensabile continuare con decisionismo e operatività.  La fattività è del resto il tratto distintivo del centrodestra e dei suoi rappresentanti e il nostro governo regionale lo esprime pienamente".

Granato: "Medici cubani a curare i calabresi, continua la sfacciata propaganda di Occhiuto"

“Continua la sfacciata e impertinente propaganda, che a poche settimane dalle Politiche diventa anche elettorale, del presidente della Regione nonché commissario ad acta per la sanità, sulla pelle dei calabresi e il sacrosanto diritto alla cura. Questa volta ci racconta la favola dell’arrivo per ridare ossigeno al sistema sanitario regionale: 500 medici per risolvere la carenza di personale medico, determinatasi a causa del blocco del turn over conseguente al piano di rientro dal debito sanitario, i ritardi registratisi nelle procedure di reclutamento e la scarsa partecipazione di candidati alle anzidette procedure. Un colpo di genio che ci costerà 3.550 al mese per medico ‘utilizzato’. Davvero un sentito ringraziamento”. Lo afferma la senatrice Bianca Laura Granato (Italia sovrana e popolare) in merito all’accordo siglato dal presidente Occhiuto col governo di Cuba per l'invio di medici da impiegare negli ospedali calabresi. “Occhiuto ci racconta con orgoglio che la Regione corrisponderà a ciascun operatore sanitario che presterà servizio presso le Aziende sanitarie nazionali l’importo forfettario netto mensile di 1.200 euro, a copertura delle spese di mantenimento. E siccome siamo generosi e pieni di danari – dice ancora Granato – la Cittadella si farà anche carico dei costi di viaggio Italia-Cuba (due andata/ritorno all’anno) e delle spese di alloggio, nonché dei costi sia per la formazione integrativa che della visita medica effettuata dal medico competente individuato dalla Regione Calabria sulla base delle disposizioni vigenti in materia nel territorio della Repubblica Italiana. Per ciascun medico, dunque, la Regione prevede un budget di 4.700 euro al netto delle spese di alloggio. Se si dovesse arrivare a utilizzare effettivamente 497 medici cubani l’esborso sarebbe di oltre 2,3 milioni di euro al mese (e, in teoria, circa 28 milioni all’anno, sempre nell’ipotesi di un utilizzo a pieno organico). La domanda sorge spontanea: ma non era meglio investire tutti questi soldi per assumere medici calabresi? Perché in questi mesi il commissario ad acta non si è adoperato con maggiore determinazione davanti al governo per ottenere lo sblocco del turn over conseguente al piano di rientro dal debito sanitario, e ovviare praticamente ai ritardi registratisi nelle procedure di reclutamento e soprattutto alla scarsa partecipazione di candidati alle anzidette procedure? A chi giova questo accordo? – conclude Granato – non certo ai calabresi, che dovranno sopportare anche questa assurda spesa per essere curati da straordinari medici cubani. Forse sarebbe stato più logico e rispettoso nei confronti dei medici locali richiamare in servizio quanti sono stati sospesi in maniera assurda e incredibile per non essersi sottoposti a vaccino: non mi risulta che i medici ucraini e cubani che lavoreranno in Calabria hanno avuto l’obbligo all’inoculazione. Si tratta di un caso di disparità di trattamento che ha dell’incredibile e vergognoso”.

Cannizzaro: "Aspettando di avere medici calabresi accogliamo a braccia aperte professionisti cubani"

“Il Presidente Occhiuto non finisce di stupirci. Ha tirato fuori l’ennesimo asso dalla manica. Una mossa a sorpresa dall’alto profilo strategico e funzionale per tamponare l’emergenza Sanità in Calabria.” A dirlo è l’On. Francesco Cannizzaro intervenendo sull’accordo raggiunto in queste ore tra la Regione Calabria e Cuba. “I numeri dei professionisti impiegati nella sanità pubblica calabrese parlano chiaro: siamo sotto soglia, è emergenza. Non da ora certo. Ma, con i bandi che la Regione ha avviato nei mesi scorsi, questo stato di sofferenza si sarebbe dovuto superare. Per motivi tecnico-burocratici tutto ciò non è ancora avvenuto. Quindi occorreva una soluzione immediata, seppur temporanea. Bisogna guardare in faccia la realtà e reagire a mali estremi con estremi rimedi. Parola d’ordine concretezza. Da qui l’idea portata avanti brillantemente dal Governatore, sulla falsa riga di quanto fatto dalle regioni del Nord Italia durante gli intensissimi mesi di pandemia. Una strategia che, sono certo, premierà le scelte di Occhiuto e darà risultati ai calabresi. I circa 500 medici che arriveranno dall’America centrale saranno fondamentali dunque a traghettare la nostra sanità regionale in questa fase di transizione e di difficoltà che poi ci porterà (speriamo prima possibile) all’espletamento di tutti i concorsi pubblici, e quindi all’assunzione di tanti operatori sanitari calabresi. È qualcosa di temporaneo, per consentire poi il reclutamento definitivo di chi ha partecipato ai concorsi della Regione. Nel frattempo però accogliamo a braccia aperte i professionisti cubani, con un grazie in anticipo per tutto ciò che faranno per tutti noi cittadini della Calabria”.

Iemma: "Operazione sa tanto di una beffa nei confronti di una regione intera"

"Il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, nella sua veste di commissario ad acta alla sanità ha pensato bene di arruolare 500 medici per risolvere la carenza di personale medico, determinatasi a causa del blocco del turn over conseguente al piano di rientro dal debito sanitario. Mantenendo, tra l’altro, la trattativa segreta, ha ritenuto in questo modo di ovviare ai ritardi registratisi nelle procedure di reclutamento e alla scarsa partecipazione di candidati alle anzidette procedure. Il presidente della Regione Roberto Occhiuto ha sottoscritto un accordo di cooperazione con la Comercializadora de servicios medicos cubanos (Csmc), la società dei medici cubani, per la fornitura di servizi medici e sanitari sul territorio regionale. E, approfondendo i contenuti dell’accordo di cooperazione, scopriamo che la Regione corrisponderà a ciascun operatore sanitario, che presterà servizio presso le Aziende sanitarie nazionali, l’importo forfettario netto mensile di 1.200 euro, a copertura delle spese di mantenimento. La Regione si farà anche carico dei costi di viaggio Italia-Cuba (due andata/ritorno all’anno) e delle spese di alloggio, nonché dei costi sia per la formazione integrativa che della visita medica effettuata dal medico competente, individuato dalla Regione Calabria sulla base delle disposizioni vigenti in materia nel territorio della Repubblica Italiana.  In sostanza, si prevede un budget di 4.700 euro per medico al netto delle spese di alloggio: se si dovessero chiamare al lavoro 497 medici cubani l’esborso sarebbe di oltre 2,3 milioni di euro al mese (e, in teoria, circa 28 milioni all’anno, sempre nell’ipotesi di un utilizzo a pieno organico). Quello che dal presidente Occhiuto viene sbandierato come un risultato straordinario, che lo ripaga non si sa bene da quali sforzi compiuti per risollevare le sorti della sanità calabrese, sa tanto di una beffa nei confronti di una regione intera, e in particolare dei medici calabresi costretti a lavorare in condizioni critiche, con turni massacranti, senza il dovuto riconoscimento economico, che rischiano anche di essere malmenati da familiari esasperati da ritardi e disservizi. Una beffa nei confronti dei medici Calabresi costretti ad andare fuori per trovare un lavoro. Perché il presidente Occhiuto non ha pensato, prima di tutto, di applicare il contratto nazionale applicato nel nostro paese alla categoria? Magari questo avrebbe aiutato ad invogliare i medici a partecipare alle procedure di reclutamento. I nostri medici sono pochi, con pochi mezzi e tanto stress: e questo non si risolve con il soccorso cubano. Non ho nulla contro i medici cubani, anzi li apprezzo per la disponibilità. Lungi da me logiche di campanile e provincialismi. Ma quale sia stata la causa ostativa a pensare un piano di potenziamento, attraverso stabilizzazioni e assunzioni autoctone, non possiamo fare a meno di chiedercelo. Risolverà’ così i problemi della sanità calabrese?", conclude il Presidente dell’assemblea regionale Pd Giusy Iemma.

Gruppo del Pd: "Ben vengano medici cubani per tamponare emergenze ma servono interventi strutturali"

"Ben vengano i medici cubani per tamponare le emergenze, ma la sanità calabrese ha bisogno di interventi strutturali che siano in grado di offrire soluzioni definitive nel tempo. Trattandosi di professionisti incaricati per brevi periodi, invece,  i problemi di fondo resteranno intatti.  Senza contare i costi, che si preannunciano molto alti e comprensivi dell’inevitabile formazione integrativa e linguistica: le decine di milioni di spesa calcolate per anno non sembrano davvero poche". È quanto sostengono i consiglieri regionali del gruppo del Pd di palazzo Campanella. "I nostri Pronto Soccorso e 118  sono sguarniti e i pochi medici presenti non possono reggere carichi di lavoro impossibili – proseguono i consiglieri dem - Mancano le tutele minime, manca la possibilità di erogare le prestazioni necessarie. È su questi versanti che ci si attende un'azione decisa del Commissario Occhiuto".

Sileri: "Ok medici da Cuba, ma investire su formazione"

"Evidentemente in Calabria c'era necessità di avere medici in più, il presidente della Regione Roberto Occhiuto è anche commissario alla Sanità quindi è a conoscenza, meglio di chiunque altro, della situazione regionale. E' una scelta che condivido, ma deve portarci a continuare ad investire sui nostri medici così da non avere più questi problemi in futuro". Lo dice all'AGI il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri in relazione all'accordo firmato tra la Regione Calabria e una società statale del governo di Cuba per l'invio di un contingente di medici cubani da affiancare a quelli calabresi per rinforzare il sistema sanitario regionale. "Il problema in Italia è quello delle risorse umane nella sanità. Bisogna investire in formazione e il problema non è tanto il numero chiuso, ma per le specializzazioni. Bisogna formare medici e infermieri e poi tenerli: il medico del Servizio Sanitario Nazionale se ha condizioni economiche e di lavoro che non lo soddisfanzo va via. Quindi i sanitari pagati di più - spiega Sileri -. Gli ultimi due governi hanno aumentato la spesa sanitaria che arriverà a 128 miliardi nel 2024. Bisogna considerare che l'Italia partiva nel 2019 da 114 miliardi: c'è stato un incremento significativo e indipendentemente dal Pnrr. I medici però non li trovi dall'oggi al domani".

Fismu: "Uno schiaffo alle professionalità italiane"

"Il problema della carenza di medici in Calabria si risolve importando camici bianchi da Cuba: questa la trovata agostana del presidente della Regione Roberto Occhiuto. Una scelta fortemente contestata dal segretario nazionale della Federazione Italiana Sindacale Medici Uniti-Fismu, Francesco Esposito che la definisce: “Una operazione di dubbia legittimità che penalizza le professionalità italiane e che parte da premesse sbagliate”. “Per colpa di scelte politiche attuali, e passate - spiega Esposito - la sanità calabrese è stata precarizzata e impoverita in tutti i settori: i servizi ospedalieri e territoriali, il pronto soccorso, la medicina di famiglia e il 118, la medicina penitenziaria o la guardia medica. Un vero e proprio smantellamento della nostra sanità pubblica sul piano delle risorse, del personale e delle strutture, purtroppo anche a favore del privato. Da un lato i pazienti vanno al nord per farsi curare, dall’altro i medici calabresi fuggono, vittime di un sistema clientelare e carente, basato su contratti precari e sottopagati”. 

“E arriva la ‘trovata’ agostana di Occhiuto - continua il segretario nazionale Fismu - che invece di rivolvere i problemi, quelli che abbiamo sopra elencato e che rimangono irrisolti, guarda al modello Cuba e firma un protocollo per importare medici dall’isola dei Caraibi”.“Manca solo che si faccia crescere la barba sullo stile dei Barbudos castristi”, ironizza Esposito, che ribadisce: “Se il Governo Regionale smettesse di precarizzare e sottopagare i medici calabresi avremmo una adeguata pletora medica nella nostra regione e personale sufficiente in tutti i settori. Oltretutto siamo dubbiosi della legittimità di questo protocollo, il Governatore è sicuro che i titoli e le specializzazioni dei colleghi cubani siano equiparabili ed equipollenti con i requisiti italiani? Interverremo anche sul piano legale per garantire qualità delle cure per i cittadini e per tutelare la professionalità dei medici calabresi”.

Infuriano le polemiche sulla decisione del Governatore Roberto Occhiuto di importare i medici per la sanità calabrese da Cuba, con un protocollo firmato con l’isola caraibica. Francesco Esposito, segretario nazionale di Fismu, Federazione Italiana Sindacale Medici Uniti, insiste nel sottolineare le incongruenze delle scelte della Regione: “Abbiamo centinaia di giovani medici specializzandi calabresi del terzo e quarto anno disponibili e neppure presi in considerazione. Non ci risulta, infatti, che la nostra università sia stata interpellata per intervenire sulle carenze di medici, come invece è stato fatto durante l’emergenza pandemica”.

“Un ulteriore tassello di un pasticcio populista del presidente della Regione - conclude Esposito - spediamo milioni di euro per formare i nostri professionisti, in Calabria ci sono, e poi li importiamo da Cuba (o da qualunque altro paese); intanto i nostri giovani medici calabresi sono costretti a emigrare al nord. Insistiamo con la nostra proposta: si facciano contratti veri, non precari, si investa nella sanità pubblica e la carenza di medici si risolverà e allo stesso tempo daremo lavoro, sviluppo e futuro alla nostra Regione”.  

Italexit con Paragone – Calabria: "Discriminazione contro i sospesi"

"La serietà di un politico, anzitutto, dovrebbe fondarsi sulla parola data. Invece, il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto – come il suo partito, Forza Italia, e la maggioranza di centrodestra tutta – continua a smentire se stesso, e anche in maniera piuttosto clamorosa. Alla fine è successo: Occhiuto ha firmato ieri un accordo col governo di Cuba per l’invio di medici da impiegare negli ospedali calabresi: ben 497 sanitari, che giungeranno in regione «all’occorrenza» a decorrere da settembre, con relativa elargizione stipendiale. Avevamo promesso di seguire la vicenda e, purtroppo, ci troviamo a confermare quanto paventato in precedenza, al netto delle (false) smentite di Occhiuto e dell’Asp di Reggio Calabria. Ritrattazioni di cui pure avevamo dato conto, invero credendoci molto poco" è quanto si legge in una nota di Italexit con Paragone – Calabria.

"Noi di Italexit con Paragone – Calabria non possiamo accettare una simile vergogna. A fronte dei 30 mila sanitari segnalati in tutta Italia; a fronte degli oltre 2 mila sanitari sospesi dagli ospedali di tutto il territorio nazionale; a fronte delle decine e decine di medici e sanitari calabresi sospesi anch'essi dal servizio, o “semplicemente” diffidati per non aver adempiuto al più becero obbligo vaccinale della storia del Paese, si pescano medici e specialisti provenienti addirittura da un altro continente e che nemmeno parlano l'italiano! Una cosa totalmente assurda anche solo da concepire, almeno per quanto ci riguarda. Ancora più paradossale è il fatto che questi professionisti vengano assunti con regolare contratto interinale, mentre la Calabria si trova a dover fronteggiare un blocco totale delle assunzioni dei medici italiani da ben 12 anni. Un provvedimento, quello del famigerato Piano di Rientro, votato proprio da centrodestra, centrosinistra e Movimento cinque stelle. Ma, in fondo, di che stupirsi? Il presidente Occhiuto è colui che ha candidamente affermato in Tv di aver messo «Wanted sui no vax». La sua crociata verso i non vaccinati, va ben tenuto a mente, viene sostenuta da tutte le forze presenti nella giunta in carica: Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia".

Bruni: “Insipienza e scelte sbagliate della Regione non risolvono i problemi”

“Sanità, ancora annunci senza una strategia. Ora ci si affida ai medici cubani. La sottoscrizione con una agenzia di quei luoghi per la fornitura di professionalità mediche con la pubblicazione del Decreto del Commissario ad Acta non convince nella sostanza. Un DCA che appare, nonostante sia ponderoso, lacunoso ed apre un nuovo fronte sull'emergenza sanitaria  nella nostra regione. Nessun pregiudizio, poniamo solo interrogativi molto delicati, a partire dalle competenze in materia di attività con Agenzie estere ed extra europee. Si fa riferimento agli esempi di altre regioni in occasione della pandemia ma quella era tutta un’altra storia. Il primo punto da tutelare è la sicurezza dei pazienti e degli stessi operatori. Qui non si tratta di una questione culturale perché sotto quel profilo non ci sono problemi, scambi tecnico/culturali tra medici di nazioni e culture diverse ci sono sempre stati. Il problema si pone se si hanno o no i requisiti previsti dalla legge per operare, decidere e prescrivere un farmaco sul territorio italiano. Rischiamo che tutto venga bloccato dalla magistratura alla prima ricetta. Ma poi siamo davvero sicuri, con l’abbondanza  di giovani medici italiani in cerca di occupazione che non c’erano alternative migliori di questa? Anche la dura presa di posizione dell’Anaoo contro questa decisione deve far riflettere. I colleghi parlano di un annuncio per la campagna elettorale e mi trovano d’accordo. Contrari anche altri sindacati di categoria e l’Ordine dei medici di Cosenza. Pare che ogni decisione che assume il Commissario invece che risolvere crea altri problemi. Ci sono ritardi su molti fronti. Il servizio del 118 è ridotto ai minimi termini, ambulanze senza medici e pazienti che rischiano la vita. Oggi nell’area lametina sta funzionando una sola ambulanza medicalizzata, a Falerna, per servire un’area di circa 250 mila abitanti. Non abbiamo voluto o saputo utilizzare la possibilità di arruolare gli specializzandi che avrebbero dato una mano notevole e neppure i concorsi a tempo determinato siamo stati in grado di mettere in campo, così la situazione continua a degenerare. A cosa ci serve Azienda Zero se il disastro resta così come era? E ogni intervento non solo non risolve ma aumenta il disagio e mette a dura prova la pazienza dei colleghi che operano sul campo. La vicenda dei medici cubani è un altro esempio della insipienza del Presidente ad Acta Occhiuto, ai colleghi di Cuba noi dobbiamo un sincero grazie per la loro disponibilità e per il loro impegno ma non si capisce perché per loro sono state messe in campo risorse importanti mentre abbiamo fatto scappare i nostri medici del 118 ai quali è stata offerta una miseria e il loro contratto è fermo al 2006. Per le assunzioni non ci sono soldi ma per aumentare il compenso ai commissari si vota una legge ad hoc. Commissario Occhiuto ci aspettiamo provvedimenti efficaci e risolutivi, la nostra sanità ha bisogno di donne e uomini che rimpiazzino le oltre seimila figure professionali perse nel corso degli ultimi anni. E non, o almeno non solo, aumenti di stipendi per i manager”.

Anaao: “Sconcertati da decisione governatore Calabria”

Anaao Assomed e Anaao Giovani "esprimono totale disappunto e sconcerto - si legge in una nota - rispetto all'accordo che il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha stipulato con una cooperativa della Repubblica di Cuba" per il reclutamento di circa 500 medici "al fine di colmare carenze croniche di organico dei nosocomi calabresi". Secondo il sindacato maggiormente rappresentativo dei medici ospedalieri del servizio pubblico, si tratta di un "ennesimo segnale della difficoltà in cui versa la sanità pubblica ma anche della fantasia creativa delle Regioni che si illudono di trovare soluzione a problemi strutturali attraverso provvedimenti estemporanei, dal vago sapore elettorale". Secondo Anaao Assomed "la trovata del presidente Occhiuto - riferisce il sindacato nella nota - ha costi non leggeri: 3500 euro metti al mese +1200 di rimborso spese + benefit vari, ed evidenti difficoltà, dalla necessità di formazione aggiuntiva, alla diversità di lingua, alla non semplice integrazione in un sistema di cure sostanzialmente diverso da quello cubano. Senza contare i problemi medico legali, quali la responsabilità professionale e il riconoscimento dei titoli di studio". Il sindacato ricorda poi che la legge 145/2018, meglio conosciuta come 'DL Calabria', "permette ai medici in formazione specialistica di partecipare, a partire dal terzo anno di corso, ai concorsi ospedalieri e di essere assunti a tempo determinato con automatica conversione del contratto a tempo indeterminato al conseguimento del titolo di specializzazione". Ma "l'Università degli Studi di Catanzaro boicotta, con motivazioni pretestuose, il reclutamento degli specializzandi nelle strutture sanitarie calabresi, non concedendo il nulla osta, in barba anche al recente accordo quadro Stato-Regioni" afferma Anaao Assomed sottolineando che "la Calabria è all'ultimo posto per l'esigibilità dei livelli essenziali di assistenza, paga 304 milioni di mobilità passiva in un anno con cittadini che migrano anche per interventi definiti 'a bassa complessità', addirittura per il parto, ha meno posti letto della media nazionale, è penalizzata dalla ripartizione del FSN. Nessuno nega la gravità della situazione. Chi, però, ha a cuore lo stato degli ospedali pubblici - conclude il sindacato - eviti soluzioni ad effetto, facili quanto sbagliate".

Occhiuto: “Paletti per assumere specializzandi, norme e accordi lasciano pochi margini” “Secondo Anaao Assomed e Anaao Giovani in Calabria ci sono ‘oltre 500 medici specializzandi, con un know-how di conoscenze già integrate nel Ssn, che sarebbero ben lieti di lavorare stabilmente’. Ma purtroppo questi giovani non possono essere tutti assunti dalle strutture del sistema sanitario regionale. La nostra Regione, nei mesi scorsi, grazie ad accordi specifici con le Università di Catanzaro, di Messina e di Roma Tor Vergata, ha assunto decine di medici specializzandi del terzo, quarto e quinto anno, ma le maglie abbastanza strette della legislazione vigente non ci permettono di sopperire solo con questi innesti alla carenza di personale dei nostri ospedali. E non è vero che i 500 medici di cui parlano Anaao Assomed e Anaao Giovani sono tutti assumibili, anzi è esattamente il contrario: solo pochi di loro possono essere reclutati. Il decreto Calabria (art. 1, c. 547 ess., I. 145/2018), infatti, ci dà l’opportunità di coinvolgere i nostri giovani, ma il successivo accordo quadro, emanato con D.I. n. 1276 del 10.12.2021, pubblicato in Gazzetta Ufficiale in data 20.04.2022, disegna la cornice all’interno della quale le Regioni possono operare. In particolare gli specializzandi possono essere assunti a partire dal terzo anno solo ed esclusivamente nei presidi sanitari che risultano accreditati come strutture formative collegate per le diverse Scuole di Specializzazione. A tal proposito è necessario che queste strutture posseggano definiti volumi assistenziali. Il collegamento di una Scuola di Specializzazione con le strutture ospedaliere si basa su precisi criteri stabiliti dal DI 402/2017 ed è una scelta delle singole Scuole di Specializzazione. Proprio per questo motivo solo alcune delle strutture del sistema sanitario regionale possono fare parte della rete formativa. E solo queste possono assumere i medici in formazione con contratto a tempo determinato e per un monte orario ridotto (per tanti ospedali è, dunque, impossibile accedere a queste opportunità). Infine - ma forse è l’aspetto più importante - bisogna rispettare il vincolo disciplinare d’interesse: ad esempio, chi è iscritto alla scuola di igiene deve essere assunto da un Dipartimento di prevenzione, non può trovare impiego nei pronto soccorso o in altri reparti, chi è iscritto alla scuola di cardiologia può lavorare solo in un reparto di cardiologia, e così via. Da come scrive Anaao sembrerebbe, invece, che in Calabria sia presente una flotta di specializzandi da poter assumere nell’immediato e da mandare in qualsiasi reparto di qualunque presidio ospedaliero. Non è così. Insomma, assumere gli specializzandi non è bere un bicchier d’acqua come qualche sindacalista vorrebbe far credere. Ed è anche per questo che abbiamo deciso di firmare l’Accordo di cooperazione con i medici cubani. Ovviamente si tratta di un’intesa emergenziale, e ci auguriamo che il prossimo governo possa intervenire celermente per semplificare il quadro normativo e permetterci nuove e cospicue assunzioni. La Calabria, in questo momento, non ha un problema di deficit, potrebbe assumere subito fino a 2mila medici, ma ha le mani legate”. Così in una nota Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria in merito alle dichiarazioni di Anaao Assomed e Anaao Giovani.

Anelli: “Assunzione medici cubani è soluzione emergenziale”

"L'assunzione, in Calabria, dei 500 colleghi cubani è una misura emergenziale, per tamponare le carenze del sistema. Ora occorre una risposta strutturale e complessiva, che, oltre a farci superare il momento, vada a colmare le disuguaglianze di salute all'interno del paese". Così il Presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli, commenta l'accordo firmato dal Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, per il reclutamento di circa 500 medici cubani da assumere a tempo determinato. "Di fronte a questa emergenza - spiega - il Governatore ha pensato di utilizzare una legge che consente la semplificazione del riconoscimento dei titoli, che, di norma affidato al Ministero della Salute, passa così alla Regione. La nostra principale preoccupazione è che sia garantita la qualità dell'assistenza: da qui l'invito al raccordo con il Ministero, che ha esperienza nel riconoscimento dei titoli, e con gli Ordini, che coniugano la certificazione delle competenze con l'adesione a norme etiche condivise". "Inoltre - continua Anelli - prima di rivolgersi all'estero, sarebbe opportuno esplorare tutte le possibilità in Italia, prevedendo l'impiego, sempre in via emergenziale e ovviamente volontaria, dei medici specializzandi e dei pensionati. Occorre un patto tra le Professioni sanitarie, che permetta di superare la crisi: ricordiamoci che tra quattro anni, grazie all'aumento delle borse, avremo trentamila nuovi specialisti completamente formati". Anelli chiude con un appello: "il Governo che verrà abbia come priorità la questione delle disuguaglianze di salute. Questione che, sino ad ora, nessun intervento è riuscito a risolvere. Anche qui, serve una riflessione comune, per comprendere le cause e trovare soluzioni".

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