Siccità a Milano, la falda, i 2.228 km dell’acquedotto, i depuratori: perché la città non rischia di restare a secco- Corriere.it

2022-07-02 07:16:29 By : Ms. Cecilia Zhu

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Da lunedì 27 giugno l’ordinanza salva-acqua del sindaco Giuseppe Sala: fontane vuote, sospesa l’irrigazione del verde. Per risparmiare elettricità vietato tenere le porte aperte nei negozi. In uffici e abitazioni la temperatura non deve scendere sotto i 26 gradi

Milano non ha un problema di approvvigionamento di acqua potabile, ne usa complessivamente meno a livello quotidiano rispetto ai record toccati in passato ma, nella cornice dello stato di emergenza siccità dichiarato dalla Regione, fa la sua parte: l’acqua risparmiata servirà ad averne in quantità maggiore per irrigare i campi che cingono la città a Sud. Questo il contesto. La notizia è che il sindaco Beppe Sala ha firmato un’ordinanza che invita i cittadini «a ridurre al minimo l’uso di acqua potabile sia di uso domestico che per irrigare prati e giardini ». Oltre ad aver preso alcune misure emergenziali che cambieranno momentaneamente il volto della città: da lunedì 27 giugno si inizieranno a svuotare le fontane, si porteranno a seccare parchi e aree verdi, saranno chiuse le porte dei negozi.

L’ordinanza prevede il divieto di riempire fontane ornamentali, fatte salve quelle che contengono fauna o flora e i laghetti dei parchi, ma anche vasche da giardino e piscine private; la sospensione dell’irrigazione a spruzzo dei prati e delle aree verdi , eccetto quella a goccia sui nuovi impianti di alberi; il divieto di prelievo di acqua per il lavaggio delle auto (esclusi gli autolavaggi). E ancora: l’invito a mantenere la temperatura di uffici, negozi, abitazioni a 26 gradi e l’obbligo per tutti i negozi a tenere le porte chiuse. L’acqua scorrerà ancora nelle «vedovelle», le fontanelle cittadine, «visto le temperature ormai da settimane sopra i 30 gradi e l’arrivo di una nuova ondata di calore». E, aggiungono da Mm che gestisce il servizio idrico integrato di Milano e di alcuni comuni limitrofi, vista la bassa quantità di acqua erogata: la portata dell’insieme delle 580 fontanelle in funzione è pari a circa 10 litri al secondo, a fronte di un flusso totale istantaneo medio erogato dall’acquedotto di 7.500 litri al secondo. Filo d’acqua incessante che, in ogni caso, non si disperde ma raggiunge i depuratori di Milano e viene restituito ai consorzi agricoli per l’irrigazione dei campi.

Ma quanta acqua consuma, con i suoi oltre 2 milioni di utenti tra pendolari e residenti quotidiani, il capoluogo? C’è o ci sarà all’orizzonte un problema di approvvigionamento idrico? La risposta alla seconda domanda è: no. Attualmente, dicono da Mm, il consumo pubblico e privato di acqua a Milano è di circa 650mila metri cubi al giorno (l’equivalente di 650 milioni di bottiglie da un litro). Non è una cifra alta: il record venne raggiunto tra il 2003 e il 2005 in estate con un milione di metri cubi al giorno.

Acqua per l’irrigazione

«Milano — dice l’assessora all’Ambiente Elena Grandi — non ha un problema di approvvigionamento idrico, ma ce l’ha tutto il parco Sud: dobbiamo risparmiare acqua per destinarla all’irrigazione dei campi ». L’acqua che non si vedrà più nelle fontane e che non preserverà più il verde dei parchi? «Inevitabilmente questi diventeranno gialli, tenendo conto che in parte lo sono già a causa delle continue ondate di calore e della siccità. Non possiamo permetterci di sprecare acqua di falda. Quando la utilizziamo per scopi irrigui questa rientra in falda, ma con tempi lunghi. Abbiamo bisogno di risparmiarla per l’agricoltura. Mentre per quella delle fontanelle non c’è spreco».

Ecco come funziona il sistema: l’acquedotto, lungo 2.228 chilometri, attinge al 100% dalla falda sotterranea , utilizzando un sistema a doppio sollevamento con 33 stazioni di rilancio (28 attive) e 580 pozzi (400 attivi), per un totale di 220 milioni di metri cubi di acqua potabile distribuita all’anno. Le acque di scarico vengono poi raccolte e depurate per poter essere riutilizzate : confluiscono nella rete fognaria e da qui verso i due grandi poli di depurazione, gli impianti di San Rocco e Nosedo, che restituiscono acqua depurata da destinare all’irrigazione. Il primo si trova nel parco agricolo Sud, tra Rozzano e Opera. Il secondo è a tra Corvetto e l’Abbazia di Chiaravalle. Riguardo all’obbligo per i negozi di tenere le porte chiuse l’assessora Grandi ricorda che «la norma c’era già, ma questa misura invita ad attenersi, dato che raramente viene osservata. Per questo scatteranno anche dei controlli».

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