Allarme siccità a Londra: restrizioni sull'acqua per milioni di utenti

2022-09-10 07:49:17 By : Ms. Mina Mi

Quest’anno si è registrato il luglio più secco dal 1885, con alcune tra le temperature più elevate mai viste alle nostre latitudini. Non sorprende dunque che il Tamigi abbia raggiunto i livelli di portata più bassi dal 2005, il che a sua volta genera allarme. Le restrizioni eccezionali sull’uso domestico dell’acqua a Londra, infatti, rischiano di diventare permanenti.

A partire da questa settimana è entrato ufficialmente in vigore il divieto di usare l’acqua potabile per “pulire auto, annaffiare giardini o orti, riempire piscine per bambini e piscine e pulire le finestre” confermano da Thames Water. Una misura drastica ma necessaria, dovuta alle condizioni estreme che stiamo vivendo in questi ultimi mesi.

“Il luglio più secco dal 1885, le temperature più calde mai registrate e il Tamigi che ha raggiunto il livello più basso dal 2005 hanno portato a un calo dei livelli dei serbatoi nella Thames Valley e a Londra” spiega un portavoce della società. Ecco perché è necessario “usare l’acqua con saggezza”.

“Imporre un divieto temporaneo sull’uso dell’acqua ai nostri clienti non è stata una decisione presa alla leggera,” ha spiegato Sarah Bentley, CEO di Thames Water. “Dopo mesi di precipitazioni al di sotto della media e le recenti temperature estreme di luglio e agosto, le risorse idriche nella nostra regione si stanno esaurendo.”

Ed ecco perché sono subito montate le critiche alla rete idrica colabrodo. In un momento in cui si chiede letteralmente ai cittadini di centellinare le risorse, non è infatti pensabile che una parte non irrilevante di acqua si disperda nel sottosuolo a causa dell‘inefficienza delle tubature.

Dal canto suo, Thames Water ha dichiarato di avere già predisposto dei team cui è stato affidato il compito di individuare e riparare oltre 1.100 perdite a settimana. Ma è chiaro che potrebbe non bastare, soprattutto se le condizioni di scarse precipitazioni e le ondate di calore dovessero ripetersi ogni anno.

E questo è solo l’inizio, ammoniscono gli esperti. Dopo gli utenti residenziali sarà il turno delle centrali centrali termiche, nucleari o a carbone che dovranno ridurre la produzione energetica per assenza d’acqua con cui raffreddarsi. Già ora, in Germania, nella regione del Danubio non si può più trasportare merci a causa del basso flusso d’acqua. Poi, toccherà anche agli agricoltori, e allora inizieremo ad avere anche scarsità di cibo. Forse è il caso di iniziare sul serio a pensarci.

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