Bonus caldaia 2022: come cambiarla con l’agevolazione al 65%

2022-08-08 12:59:45 By : Ms. Doris Li

Con il caldo estivo, non viene in mente di pensare ai termosifoni. Eppure, al rientro dalle vacanze, è meglio affrettarsi se si desidera cambiare il sistema di riscaldamento, prima dell’accensione degli impianti, che avviene in date differenti a seconda della fascia climatica: si parte dalla fascia E, il 15 ottobre.

Il fisco concede ancora abbondanti sgravi per migliorare l’efficienza energetica delle abitazioni e si possono sfruttare diverse misure. La più semplice da usare è il bonus per la riqualificazione energetica.

Come spiega l’agenzia delle Entrate, il beneficio premia l’installazione di sistemi che riducono il fabbisogno energetico, migliorano le prestazioni termiche degli edifici, come ad esempio lavori che riguardino l’installazione di pannelli solari e la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale.

Nella maggior parte dei casi, le famiglie scelgono la sostituzione della vecchia caldaia a gas con un nuovo modello ad alte prestazioni, il tipo di intervento che tutto sommato non richiede grandi lavori a livello di impianto generale e di tubature.

Si sostituisce il generatore di calore e via. Occorre, però, tenere a mente alcuni dettagli. In primo luogo, sono ammesse alla detrazione solo le caldaie in classe A e solo quelle “a condensazione” (rientrano in questa categoria la maggior parte di quelle in commercio).

La caldaia a condensazione recupera il calore contenuto nei fumi di scarico e del vapore acqueo, trasformandolo in energia. Ecco perché sono considerate un apparecchio ad alta efficienza, anche se funzionano a gas, dunque una fonte di energia non rinnovabile.

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Se la caldaia acquistata è di classe B o inferiore, non riceve alcuno sconto. Altro aspetto tecnico da considerare. Se nell’abitazione non si fosse ancora provveduto, è obbligatorio abbinare le valvole termostatiche, ossia quelle valvole rotonde che regolano l’apertura e la chiusura dell’acqua per ogni termosifone della casa, in modo da interrompere l’afflusso quando si è raggiunta la temperatura ideale.

Con una caldaia a condensazione di tipo “A” o superiore e le valvole, si è certi di poter ottenere un bonus del 50%. Questo significa che metà della spesa totale può essere portata in detrazione, in sede di dichiarazione Irpef.

Se, però, alla caldaia si abbinano anche “sistemi di termoregolazione evoluti”, lo sconto può arrivare al 65%.

Di che cosa si tratta? Per semplificare, si può dire che tutte le caldaie sono ormai abbinate a termostati domestici, quei dispositivi a parete in cui si imposta una temperatura standard, di solito variabile fra “giorno” e “notte” e a seconda dei giorni della settimana.

I termostati comuni funzionano con un normale selettore “on” e “off”. Quindi, la caldaia viene accesa quando l’ambiente richiede calore e spenta quando si raggiunge il clima prescelto.

I modelli “evoluti”, invece, associano qualità tecniche superiori. Ad esempio, regolano la potenza della caldaia in modo che funzioni al massimo nei momenti di maggior fabbisogno e al minimo man mano che ci si avvicina alla temperatura; possono impostare diverse temperature per ciascuna stanza dell’abitazione; oppure possono essere controllati da remoto (tramite app o telefono).

Su questo aspetto è indispensabile una consulenza con il tecnico installatore, unica figura capace di verificare quale termostato ricada nella definizione di “evoluto” secondo la legge.

In entrambi i casi, che si tratti di aliquota al 50% o al 65%, il beneficio fiscale viene spalmato in dieci rate annuali. Se ad esempio la fattura complessiva è di 2.000 euro, 1.000 euro vengono portati in detrazione, 100 euro all’anno per dieci anni. L’importo massimo detraibile è di 30.000 euro.

Per ottenere un contributo relativo alla nuova caldaia, in teoria è possibile anche sfruttare un meccanismo diverso, il cosiddetto “Conto termico”, una misura che incentiva interventi per l’incremento dell’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili, per impianti di piccole dimensioni.

Anche questo incentivo comprende le caldaie a condensazione, ma difficilmente risulta conveniente.

Infatti, la percentuale della spesa ammessa a detrazione arriva al massimo al 40%, che può salire fino al 55% se insieme alla caldaia viene anche effettuata la coibentazione (cappotto termico).

Inoltre, l’iter di richiesta dal punto di vista burocratico è più laborioso. Infine, occorre ricordare che l’agevolazione fiscale legata al risparmio energetico non è cumulabile con altre misure.

L’installazione di una nuova caldaia potrebbe anche essere compresa in un piano di lavori che va sotto la voce di “recupero del patrimonio edilizio” oppure essere abbinata al bonus “ristrutturazioni edilizie”. L’importante è che il contribuente scelga solo un dei bonus cui assoggettare i lavori.

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