Comunicazione con protezione EMI grazie ad Analog Devices

2022-07-30 07:00:04 By : Ms. Sally Chen

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In un ambiente con un livello pericoloso di EMC come l’automazione di fabbrica, l’affidabilità e l’efficacia dell’interfaccia visione/robot dipendono dalla scelta della tecnologia di collegamento cablato.

Dalle fabbriche IoT alle sale operatorie, deve esserci un’infrastruttura di comunicazione robusta che permetta ai decision maker di acquisire adeguatamente i dati, secondo i dettami di Industria 4.0: i pareri degli esperti di Analog Devices.

di Richard Anslow e Neil Quinn (*)

Sebbene una fabbrica e una sala operatoria abbiano ben poco in comune, l’attrezzatura usata in entrambi i casi deve garantire un funzionamento affidabile e preciso, che risulta spesso un aspetto critico. Con la crescente necessità di sistemi più smart e con un’elevata quantità di dati, c’è una richiesta crescente di una maggiore larghezza di banda. Allo stesso tempo, le interfacce di comunicazione più veloci devono fornire la stessa affidabilità e sicurezza contro rischi ambientali e la compatibilità elettromagnetica (EMC). L’EMC è la capacità da parte dei sistemi di funzionare adeguatamente nel loro ambiente operativo, senza essere disturbati dalle onde elettromagnetiche.

I robot dotati di sistemi di visione artificiale offrono una maggiore flessibilità e affidabilità di produzione negli ambienti produttivi ad alto valore aggiunto. Senza un sistema di visione, un robot sarebbe soltanto capace di ripetere lo stesso compito finché non viene riprogrammato. Con la visione artificiale, un robot può eseguire attività più intelligenti; ad esempio, in una linea di produzione, un nastro trasportatore può essere scansionato per rilevare i prodotti difettosi, con il robot che si autoregola per prelevare le parti da scartare, come mostrato nella figura 1.

Figura 1 – Telecamera per visione artificiale e robotica, con interfaccia Ethernet, USB o Camera Link.

Esistono diversi modi per implementare l’interfaccia della telecamera per la visione artificiale, tra cui USB 2.0, USB 3.0, Camera Link o Gigabit Ethernet. La tabella 1 confronta gli standard USB, Ethernet e Camera Link, utilizzando diversi parametri chiave.

Tabella 1 – Interfaccia di comunicazione standard per telecamere con visione artificiale.

L’Industrial Ethernet offre molti vantaggi, grazie alla portata del cavo superiore: fino a 100 m per 100BASE-TX a 2 coppie e 1000BASE-T1 a 4 coppie, e fino a 1 km con il nuovo standard 10BASE-T1L su un singolo cavo twisted pair con elevate prestazioni EMC. Utilizzando l’USB 2.0 o l’USB 3.0, la portata del cavo è limitata a non più di 5 m, a meno che non si usino cavi USB attivi e dedicati e con prestazioni EMC che devono essere migliorate attraverso diodi di protezione e filtri. Tuttavia, l’ubiquità della porta USB sui controller industriali e la larghezza di banda fino a 5 Gbps forniscono al progettista alcuni vantaggi.

Su un controller industriale, Camera Link richiede un hardware frame grabber dedicato, mentre l’USB o l’Ethernet non richiedono una scheda frame grabber aggiuntiva.

Lo standard Camera Link è stato introdotto per la prima volta alla fine del 2000 ed era l’interfaccia più comunemente usata per i sistemi di visione artificiale. Le telecamere per la visione artificiale basate su USB ed Ethernet sono oggi maggiormente utilizzate, anche se il Camera Link e i frame grabber sono ancora in uso su applicazioni che richiedono una preelaborazione per più telecamere, al fine di ridurre il carico principale della CPU. Rispetto al Gigabit Ethernet, anche se a velocità di base, lo standard Camera Link è in grado di gestire il doppio dei dati, ma su una distanza più breve. Il livello fisico del Camera Link è basato su LVDS-Low Voltage Differential Signaling, con una robustezza EMC intrinseca, dovuta all’accoppiamento in common mode del disturbo su ciascun cavo, efficacemente eliminato una volta giunto al ricevitore. La robustezza EMC sul livello fisico LVDS può essere aumentata utilizzando l’isolamento magnetico.

La sincronizzazione temporale tra la telecamera industriale e l’azione del robot può essere ottenuta al meglio utilizzando l’Ethernet su entrambi i collegamenti di telecamera e robot, e con un controller industriale che utilizza uno switch IEEE 802.1 Time Sensitive Network (TSN). Il TSN definisce il primo standard IEEE per il routing a tempo dei dati nelle reti Ethernet commutate. Analog Devices propone una suite completa di tecnologie Ethernet, compresi transceiver PHY e switch TSN, nonché soluzioni a livello di sistema, software e funzionalità di sicurezza.

L’interfaccia uomo-macchina (HMI, Human Machine Interface) viene comunemente utilizzata per visualizzare i dati provenienti da un controllore logico programmabile (PLC) e convertiti in un formato visivo leggibile dall’uomo. Un HMI standard può essere usato per tenere traccia dei tempi di produzione, mentre si monitorano gli indicatori di prestazione (KPI, Key Performance Indicators) e il livello produttivo dei macchinari. Un operatore può usare l’HMI per una varietà di attività, tra cui lo spegnimento o l’accensione degli switch e aumentare o ridurre la pressione o la velocità di un processo.

Gli HMI con display di visualizzazione integrati sono comuni, ma la tipologia con opzioni di visualizzazione esterna offre alcuni vantaggi. Le unità HMI con porte esterne High-Definition Multimedia Interface (HDMI®) sono più piccole e possono essere facilmente inserite sui rack di controllo attraverso guide DIN standard, le stesse utilizzate anche per installare il PLC monitorato.

L’HDMI rende possibili lunghezze di cavo fino a 15 m, permettendo un facile routing verso monitor touchscreen e control room, come mostrato nella figura 2.

Figura 2 – Interfaccia uomo-macchina (HMI) con ingressi Ethernet e RS-485 e uscita HDMI.

Negli ambienti industriali, estendere l’HDMI su lunghezze di cavo maggiori può essere impegnativo, con rischi EMC che possono interessare il cablaggio. Con motori e pompe, collegati al PLC montato su guida DIN, esiste anche la possibilità di sovratensioni transitorie indirette sull’HMI.

Garantire la robustezza del sistema richiede un’attenta selezione delle tecnologie di interfaccia. Le tecnologie bus di campo, come CAN o RS-485, sono comuni, data la rapida crescita dell’Industrial Ethernet. Fonti di settore stimano oltre 61 milioni di nodi RS-485 (Profibus®) installati in tutto il mondo, con l’automazione di processo Profibus (PA) in crescita del 7% annuo. La base d’installazione di Profinet (un’implementazione di Industrial Ethernet) è pari a 26 milioni di nodi, con 5,1 milioni di dispositivi installati solo nel 2018 [1].

Come precedentemente accennato, si possono ottenere elevate prestazioni EMC con le tecnologie basate su Ethernet, poiché i magneti sono previsti nello standard Ethernet IEEE 802.3 e devono essere utilizzati in ogni nodo. I dispositivi RS-485 possono includere l’isolamento magnetico per aumentare il livello di immunità al rumore, e i diodi di protezione possono essere integrati on-chip, o collocati sul PCB di comunicazione per incrementare la robustezza alle scariche elettrostatiche e alle sovratensioni transitorie.

L’HMI è comunemente protetto dalle scariche elettrostatiche e la robustezza del segnale viene incrementata utilizzando i diodi di protezione ESD (Electrostatic Discharge). Per l’HMI industriale, un isolamento rinforzato e integrato può proteggere gli operatori dai rischi elettrici.

Sebbene siano disponibili soluzioni di isolamento accettabili per Ethernet e RS-485, i collegamenti video oggi sono isolati utilizzando costose fibre ottiche in grado di raggiungere velocità di trasmissione Gigabit. I recenti progressi di Analog Devices nella tecnologia di isolamento magnetico offrono al progettista un’alternativa interessante e a basso costo: ad esempio, la famiglia ADN4654/ADN4655/ADN4656 supporta velocità di trasmissione dati superiori a 1 Gbps.

IMMAGINI AD ALTA FEDELTÀ E SICUREZZA DEL PAZIENTE

L’imaging chirurgico, che comprende l’endoscopia, è un’applicazione le cui sfide principali sono quelle di fornire immagini ad alta fedeltà, garantendo, al tempo stesso, la sicurezza del paziente. I dispositivi endoscopici della generazione precedente, noti come videoendoscopi, utilizzano una serie di lenti di vetro e un conduttore di luce per consentire all’immagine di viaggiare dalla testina dell’endoscopio al sensore CCD (Charge-Coupled Device). L’uso della luce visibile come mezzo per trasportare l’immagine dal paziente all’endoscopio fornisce un isolamento intrinseco contro le pericolose correnti elettriche, ma presenta svantaggi significativi nei costi di produzione e nella qualità dell’immagine [2].

Per risolvere queste problematiche, i recenti dispositivi di imaging chirurgico si sono convertiti al digitale, passando dal sensore CCD a un sensore CMOS (Complementary Metal-Oxide Semiconductor), che può essere facilmente ridimensionato e integrato nella testa della telecamera. Le telecamere CMOS eliminano la necessità di lenti multiple in serie e migliorano la qualità complessiva dell’immagine. La riduzione dei costi di produzione rende possibile l’utilizzo di endoscopi chirurgici monouso, eliminando così le problematiche di sterilizzazione e, non meno importante, l’ulteriore miniaturizzazione della testa della telecamera rende la chirurgia meno invasiva [3].

Con il passaggio agli endoscopi digitali, è necessaria un’interfaccia elettrica ad alta velocità tra il sensore d’immagine CMOS, che è a contatto con il paziente, e l’unità di controllo della telecamera (CCU). L’LVDS e l’SLVS (Scalable Low Voltage Signaling) si sono rivelati come gli strati di livello fisico più diffusi per questa interconnessione, offrendo una larghezza di banda elevata e un consumo di energia relativamente basso [4]. Questa interfaccia, a differenza dei videoendoscopi, essendo ora elettrica, ha però il potenziale di condurre correnti pericolose; pertanto, senza l’isolamento intrinseco di un mezzo ottico, il sistema deve essere progettato per separare il paziente da qualsiasi flusso di corrente potenzialmente pericoloso (vedi figura 3).

Figura 3 – Interfacce elettriche in un endoscopio digitale con sensore d'immagine CMOS.

La sicurezza del paziente è fondamentale in qualsiasi sistema medicale collegato alla rete elettrica. Lo standard IEC 60601 per le apparecchiature elettromedicali stabilisce requisiti rigorosi per i componenti che devono fornire un mezzo di protezione del paziente (MOPP) contro le tensioni pericolose. I progettisti di sistema devono affrontare un’importante sfida quando implementano soluzioni per il trasferimento di dati di imaging a larghezza di banda elevata, dovendo soddisfare al contempo a questi severi requisiti di sicurezza. Il collegamento videoelettrico da un sensore di immagine CMOS alla CCU dell’endoscopio è un esempio in cui è necessaria una connessione ad alta velocità conforme alla sicurezza. Analog Devices offre soluzioni uniche per l’implementazione di questa connessione a larghezza di banda elevata, attraverso una barriera di sicurezza affidabile, soddisfacendo i requisiti dello standard IEC 60601-1.

Altre apparecchiature mediche, come ventilatori e macchine per elettrocardiogramma (ECG), presentano una connessione diretta al paziente per l’assistenza respiratoria e il monitoraggio. Le informazioni riguardanti il paziente vengono visualizzate dall’operatore su un display grafico, contenuto all’interno del dispositivo medicale stesso. Il display di questa apparecchiatura medica è ben conosciuto, affidabile e certificato per l’uso come dispositivo medico, in conformità con lo standard IEC 60101. Queste caratteristiche non possono essere estese a qualsiasi televisore e display esterno disponibile in commercio. Per garantire la sicurezza del paziente, qualsiasi connessione esterna, dall’apparecchiatura medicale ai dispositivi periferici, dovrebbe essere provvista anche di una barriera protettiva. Questo isolamento è banale per le interfacce storiche a bassa velocità, come RS-232, RS-485 e CAN, e può essere ottenuto con isolatori digitali standard.

D’altra parte, l’isolamento di una porta video verso un display esterno presenta sfide particolari. I requisiti di larghezza di banda per le interfacce standardizzate verso i display superano di gran lunga ciò che può essere realizzato utilizzando una quantità ragionevole di optoaccoppiatori o isolatori digitali standard. Un’ulteriore complessità si va ad aggiungere quando si desidera isolare l’intera catena del segnale dell’interfaccia video. Ad esempio, il protocollo HDMI 1.3a include non solo il trasmettitore TMDS (Transition-Minimized Differential Signaling) per trasportare i dati video, ma anche segnali di controllo bidirezionali per scambiare informazioni sul video/formato, circuiti di alimentazione e il rilevamento di connessione e disconnessione dei dispositivi di visualizzazione (sink) [5]. Occorre considerare tutti questi elementi quando si aggiunge l’isolamento galvanico, che rappresenta un ostacolo per i progettisti di sistema. In molti casi, per aggiungere una barriera di isolamento di sicurezza alle porte display non è possibile utilizzare i metodi menzionati in precedenza, pertanto le porte display esterne non sono incluse nei sistemi medicali. Analog Devices fornisce un reference design per l’isolamento galvanico dei protocolli video più diffusi, come l’HDMI 1.3a, che consente di inserire una protezione di sicurezza aggiuntiva nei casi in cui è necessaria la protezione del paziente.

I dispositivi ADN4654/ADN4655/ADN4656 dispongono di un regolatore interno LDO (Low Output Regulator) per configurazioni di alimentazione flessibili e sono disponibili in varie configurazioni di canale.

La famiglia ADN4654 di isolatori digitali LVDS rappresenta una nuova opzione per i progettisti di sistema in quelle situazioni che richiedono la combinazione di elevata larghezza di banda e sicurezza affidabile, necessaria a telecamere e applicazioni video. Con due canali di isolamento e un data rate fino a 1,1 Gbps per canale, questi dispositivi rappresentano un significativo passo avanti nella capacità di velocità di isolamento digitale. Con un throughput totale di 2,2 Gbps in un package SSOP da 20 terminali, si possono ottenere significativi risparmi di spazio rispetto alle soluzioni basate sui tradizionali isolatori digitali (vedi figura 4).

Figura 4 – Schema a blocchi dell’isolatore LVDS ADN4654 gigabit.

Per illustrarlo al meglio, si consideri un collegamento video che trasmette colori a 24 bit a 60 Hz, con una risoluzione di 1.920 × 1.080 (1.080 p). Per trasmettere le informazioni richieste attraverso una barriera di isolamento, è necessaria una larghezza di banda totale di 4,4 Gbps. Una tipica soluzione in fibra ottica ha una larghezza di banda sufficiente, ma il passaggio dei dati dal supporto in rame alla fibra ottica richiede un serializzatore, un deserializzatore e convertitori elettrici-ottici. Oltretutto, la soluzione che utilizza isolatori digitali standard richiederà anche un serializzatore, un deserializzatore e oltre 30 canali di isolamento, ciascuno funzionante a 150 Mbps. Entrambe le soluzioni comportano un ulteriore carico di lavoro per il progettista di sistema quando si aggiunge l’isolamento a una semplice interfaccia a elevata larghezza di banda.

Sfruttando la velocità di dati gigabit dell’ADN4654, la complessità del sistema può essere ridotta e si può raggiungere la larghezza di banda di 4,4 Gbps utilizzando solo due dispositivi. Ogni dispositivo è dotato di due canali, per un totale di quattro canali che operano a 1,1 Gbps su ciascuno. L’elevata larghezza di banda del canale può eliminare la necessità di qualsiasi blocco SERDES (SERializer DESerializer) nella catena di segnale. I miglioramenti di spazio e complessità sono più marcati nei sistemi in cui deve essere isolata più di un’interfaccia video (figura5).

Figura 5 – Il sistema basato su ADN4654 isola facilmente le interfacce a elevata larghezza di banda.

Le interfacce di livello fisico che operano al di sopra di 1 Gbps hanno severi requisiti di peak jitter e skew per garantire una comunicazione affidabile. Qualsiasi componente aggiunto alla catena di segnale, come un isolatore digitale, deve contribuire con jitter e skew minimi per non incidere sulle prestazioni del sistema. Jitter e skew eccessivi possono influenzare il margine di campionamento del ricevitore e aumentare il bit error ratio complessivo. L’ADN4654 offre le migliori prestazioni di settore con uno skew pari a massimo100 ps su un dato canale e 600 ps da parte a parte, il che lo rende adatto a isolare queste interfacce ad elevata larghezza di banda. L’ADN4654 aggiunge un jitter minimo, con una prestazione di jitter random massima di 4,8 ps rms e un jitter deterministico picco-picco massimo di 116 ps, usando un pattern PRBS-23 (Pseudo Random Binary Sequence). Sono comuni lunghezze di esecuzione del pattern inferiori a 23 bit e le prestazioni jitter risultano migliorate oltre questi valori nei protocolli con schemi di codifica con una lunghezza di esecuzione inferiore, come la codifica 8B/10B.

L’ADN4654 è disponibile in un package SOIC (Small Outline Integrated Circuit) wide body da 20 terminali o in un package salvaspazio SSOP (Shrink Small Outline Package) da 20 terminali. Il package SOIC presenta 5 kV rms di isolamento e 7,8 mm di creepage e clearance, rendendo questi dispositivi adatti a 1 MOPP da 250 V rms di rete, secondo lo standard IEC 60601. Nel caso di potting, allo scopo di aumentare creepage e clearance del dispositivo oltre gli 8 mm è possibile l’uso di questi dispositivi come componenti nei sistemi di isolamento a 2 MOPP.

ISOLARE L’HDMI USANDO IL CIRCUIT NOTE CN-0422

Quando ci si trova a dover aggiungere l’isolamento di sicurezza a un’interfaccia video, la complessità del protocollo video stesso diventa un problema. Deve essere concepita una soluzione per isolare ciascuno dei segnali video, sia di controllo che di alimentazione, e questo rappresenta un ostacolo per i produttori di apparecchiature. I reference design drop-in riducono i tempi di sviluppo del sistema necessari per raggiungere un design funzionale.

L’HDMI è diventato di fatto uno degli standard per i televisori e i display commerciali ad alta definizione fin dal suo lancio avvenuto alla fine del 2002. Il motivo di tale successo può essere attribuito al suo set di funzionalità e all’affidabile interoperabilità.

Il reference design EVAL-CN0422-EBZ è disponibile come soluzione drop-in per gli utenti che desiderano aggiungere l’isolamento galvanico alle porte video HDMI 1.3a esistenti. La tecnologia di isolamento iCoupler® è combinata per trasferire l’alimentazione necessaria e i segnali video e di controllo ad alta velocità attraverso una barriera di isolamento (vedi figura 6).

Figura 6 – Reference design EVAL-CN0422-EBZ per isolare il protocollo HDMI 1.3a.

I dati video nel protocollo HDMI 1.3a sono trasmessi su quattro corsie TMDS: tre corsie dati e una corsia di clock. Ognuna di queste deve essere isolata individualmente. Gli isolatori digitali tradizionali non supportano né l’elevata larghezza di banda né la natura differenziale del TMDS, rendendoli inadatti. Anche se il TMDS differisce leggermente dall’LVDS, possono essere usati semplici componenti passivi per ottenere la compatibilità con i dispositivi conformi all’LVDS. Questi componenti passivi vengono utilizzati insieme a due transceiver isolati LVDS a doppio canale gigabit ADN4654, in modo da isolare tutte e quattro le corsie TMDS. È possibile raggiungere i 110 MHz di frequenza di clock dei pixel, supportando una risoluzione di 720 p con un frame rate di 60 Hz.

Il protocollo HDMI contiene altri segnali a bassa velocità che vengono utilizzati per scopi di controllo: il Data Display Channel (DDC), il Consumer Electronics Control (CEC) e il rilevamento hot plug (HPD). Il DDC è usato per permettere alla sorgente di leggere i dati del display EEID dalla EEPROM e scambiare le informazioni di formattazione attinenti. I segnali CEC permettono una funzionalità condivisa tra più dispositivi sorgente e sink collegati. L’HPD è sostenuto dal dispositivo sink quando rileva una sorgente connessa, segnalando un dispositivo collegato. È possibile isolare questi segnali di controllo utilizzando due dispositivi ADuM1250, che forniscono, dove necessario, un isolamento bidirezionale. L’uso dell’ADuM1250 semplifica notevolmente le sfide di progettazione associate all’implementazione di un canale di isolamento bidirezionale.

Il reference design include un convertitore di potenza DC-to-DC isolato, l’ADuM5020, che viene utilizzato per alimentare il lato display (sink) del dispositivo isolato. Inoltre, vengono forniti anche 275 mW per il cavo HDMI a supporto dei dispositivi sink, come richiesto dallo standard. Il reference design è già pronto per isolare un dispositivo sorgente HDMI, ma anche il circuito di alimentazione isolato può essere facilmente utilizzato per isolare un dispositivo sink HDMI.

Per le applicazioni di visione artificiale, il portfolio di switch Ethernet multiprotocollo, i transceiver Ethernet PHY e la piattaforma completa di Analog Devices assicurano una connettività continua ed efficienza operativa.

La famiglia di switch REM fido5100/fido5200 di Analog Devices comprende due switch embedded Industrial Ethernet a 2 porte che si interfacciano a qualsiasi processore, incluse tutte le CPU Arm®, e al controller di comunicazione fido1100 di ADI.

Questi switch embedded Industrial Ethernet sono progettati in modo da poter scegliere il tipo di processore che più si adatta alla propria applicazione, senza essere costretti a utilizzare lo stack di protocollo di un particolare fornitore. Lo switch REM si collega al bus di memoria di un processore come qualsiasi altra periferica. Il memory cycle per il REM scende a 32 ns (125 Mbps con un bus a 32 bit) per supportare il cycle time di 12,5 µs per EtherCAT e il cycle time di 31,25 μs per Profinet IRT. I dati vengono trasferiti da e verso gli switch utilizzando la coda Priority Channel, in modo che i trasferimenti real time di dati possano interrompere senza ritardi quelli non in tempo reale. Queste code sono gestite dal driver dello switch e si interfacciano allo stack di protocollo per ottenere i trasferimenti di dati nel modo più efficiente possibile. Questo significa anche che il software applicativo non deve occuparsi di gestire lo switch, impostare registri low level o tenere traccia di complicati processi di gestione del tempo.

Un altro vantaggio degli switch embedded Industrial Ethernet in termini di prestazioni è rappresentato dalla loro tecnologia Priority Channel che li rende immuni agli effetti di carico della rete. Questo vantaggio assicura che la propria applicazione sia sempre attiva e funzionante. Gli switch REM filtrano in modo intelligente i pacchetti dati per trattenere dal processore il traffico indesiderato, gestiscono il traffico a bassa priorità in base al carico del processore e garantiscono la consegna puntuale dei pacchetti dati ad alta priorità, indipendentemente dal carico complessivo del pacchetto.

I dispositivi a di livello fisico (PHY) Industrial Ethernet ADIN1100, ADIN1200 e ADIN1300 di Analog Devices sono progettati per essere robusti e operare in ambienti industriali difficili. Avendo completato approfonditi test di robustezza e EMC, questi prodotti sono ideali per applicazioni che richiedono comunicazioni prevedibili e sicure. Con la tecnologia PHY a basso consumo e bassa latenza, leader nel settore, questo portfolio supporta velocità di trasmissione dati di 10 Mbps, 100 Mbps e 1 Gbps. Sviluppati per massimizzare la trasmissione dei dati e l’integrità del segnale, questi dispositivi supportano più interfacce MAC pur essendo racchiusi in un package ridotto. Progettato per operare su estesi intervalli di temperatura in ambienti industriali, il PHY Industrial Ethernet fornisce il più alto livello di affidabilità per le applicazioni Industrial Ethernet di oggi e di domani. L’ADIN1100 10BASE-T1L PHY fornisce una connettività Ethernet a 10 Mbps su un singolo cavo twisted pair fino a 1 km di lunghezza. A volte indicato come Ethernet-APL, l’ADIN1100 è in grado di supportare casi d’uso in aree pericolose (applicazioni Zone 0 a sicurezza intrinseca).

L’ADIN1100 garantisce connettività Ethernet verso dispositivi certificati a sicurezza intrinseca, tra cui HMI, videocamere industriali e telecamere termiche che operano in aree pericolose.

UN’OFFERTA INNOVATIVA E COMPLETA

Questo articolo ha descritto i requisiti applicativi per quanto riguarda interfacce video, telecamere robuste, sicure e a elevata larghezza di banda, per applicazioni industriali e medicali. Si è inoltre discusso delle opzioni tecnologiche chiave per implementare queste interfacce, mantenendo prestazioni cruciali. Analog Devices offre soluzioni innovative, tra cui:

Le tecnologie avanzate e la profonda esperienza nel settore di Analog Devices aiutano i partner a connettere i dispositivi industriali e le reti del futuro. La prima tecnologia del settore nell’isolamento galvanico Gigabit fornisce metodi alternativi per isolare le interfacce di video e telecamere in diverse applicazioni medicali e industriali. Le soluzioni Ethernet di Analog Devices come gli switch Ethernet TSN e i transceiver PHY a basso consumo, bassa latenza, e lunga portata assicurano il più alto livello di affidabilità nella consegna dei dati in tutte le applicazioni industriali difficili. ©ÈUREKA!

[1] Bob. “Profinet and Profibus Node Count Tops 87 Million in 2018”. Profibus Group. May 16, 2019.

[2] Danny Scheffer. “Endoscopes Use CMOS Image Sensors”. Vision Systems Design. July 30, 2007.

[3] Ricardo A. Natalin and Jaime Landman. “Where Next for the Endoscope?”. Medscape.

[4] Dave Wilson. “Next-Generation Image Sensors”. NovusLight. November 28, 2016.

(*) Richard Anslow, System Applications Engineer di Analog Devices. Neil Quinn, Product Applications Engineer di Analog Devices.

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