Durante questa pausa forzata, e la riapertura degli stabilimenti a Maranello, la Scuderia Ferrari sta lavorando molto sul fronte Power Unit, che era un vero punto di domanda sulla prestazione della rossa a Melbourne.

Il power unit 065 porta con se molte incognite sul suo vero potenziale prestazionale, in quanto le modifiche per renderlo completamente conforme al regolamento FIA, potrebbero aver smontato quelli che erano i capisaldi sui quali Ferrari aveva costruito la performance lo scorso anno. L’accordo Ferrari – FIA sulla messa a norma del nuovo motore ha gettato molte ombre sulla reale legalità del power unit del 2019, che avrebbe raggirato il regolamento, per essere ufficialmente dichiarato illegale poche settimane fa.

L’oggetto di verifica da parte della FIA riguardava diversi settori fra cui flussimetro, intercooler e oli additivi, dove il tutto andava a sovralimentare il motore raggirando diversi punti cardine sul regolamento tecnico che vincola i vari dispositivi del power unit in F1.

Il nuovo Power Unit Ferrari 065 per la stagione 2020 pare stia soffrendo di queste disposizioni regolamentari imposte dalla FIA per non incorrere in investigazioni. Con il debutto ai test del Montmelò Ferrari ha mostrato un inversione di tendenza rispetto allo scorso anno, con velocità di punta registrate fra le più basse. Non sappiamo quanto questo dato sia da attribuire direttamente a una carenza di cavalli del motore rispetto alla scorsa stagione, in quanto le variabili in gioco che potrebbero incidere sono molte. (aerodinamica con maggior drag, mappature conservative, ecc).

E’ un dato che ha lasciato abbastanza punti di domanda sul reale potenziale del power unit 065 della SF1000, e soprattutto si è registrato un ritardo notevole nel primo settore del circuito catalano, ovvero quello medio veloce, rispetto alle dirette rivali Red Bull e Mercedes.

In ogni caso Ferrari si è rimessa al lavoro per cercare di ricostruire la leadership sul fronte motore espressa lo scorso anno, col probabile debutto galla prima gara del Power Unit Evo spec. 2. E’ presumibile dunque che non vedremo mai all’opera la specifica 1 vista nei test, tramite la quale avremmo potuto fare un’analisi dettagliata sulle prestazioni.

La Power Unit spec. 2 dovrebbe disporre di una ventina di cavalli in più, da ricercare principalmente nella parte ibrida. Per il motore a combustione interna invece modifiche riguardano la testata e un lieve modifica ai materiali per aumentare la rigidezza e ridurre le oscillazioni meccaniche.

L’aspetto negativo della questione riguarda però l’assoluto salto nel vuoto del progetto spec. 2: Non essendoci test e gran premi di mezzo, la specifica due del power unit 065 potrà godere solo del conforto dei dati raccolti in fabbrica. Sarà davvero un’incognita da scoprire la reale affidabilità del motore, soggetto per la prima volta alla pista, a gli stress termici e meccanici, e alle mappature più aggressive.

In questa clip Fabiano Vandone ci introduce i segreti del Power Unit Evo 2 Ferrari che potrebbe debuttare alla ripresa del mondiale.

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