F1 | Quando Prost disse a Todt di non andare alla Ferrari - Storia - Motorsport

2022-06-02 08:47:40 By : Mr. Top Surfing Board

Jean Todt sarà anche il Presidente della Federazione Internazionale dell’Automobile, ma nella sua neutralità diplomatica non potrà mai dimenticare di essere stato un uomo della Ferrari per lunghi e vincenti anni. In Italia il manager francese si sente a casa, ed è giusto così dopo ben 16 anni di vita a Maranello. Dal primo giorno di luglio del 1993 Todt è stato un esempio di longevità dirigenziale, e i suoi primi difficili anni in Scuderia sono stati ripagati alla grande grazie ai trionfi del primo decennio del terzo millennio. Nei trionfi di Schumi Jean Todt ci ha messo una zampona, altro che zampino.

Ma non era tutto rose e fiori, quando cominciò. “Quando lasciai il mio posto di co-pilota da rally per fondare Peugeot Sport (1982), non c’era niente. Tutto doveva essere creato. Trovare il posto, le persone giuste. Ogni mattina stringevo la mano ai meccanici al mio arrivo: dovevamo costruire una squadra unita. Eravamo campioni nrei rally, nei raid, nell’endurance. Al contrario, quando sono arrivato alla Ferrari, il team era già leggendario. Ma era caduto nella disperazione. Fu come recuperare un dipinto di Leonardo da Vinci, conservato in cantina e totalmente danneggiato. Con Peugeot Sport ho dovuto dipingere una tela completamente nuova; alla Ferrari si trattava di restaurare un capolavoro, visto che non aveva ottenuto nessuna vittoria dal GP di Spagna del 1990 con Alain Prost. Questa è stata la grande differenza. Chiaramente, la Ferrari è stata un’esperienza molto più difficile. Poche persone si preoccupavano di Peugeot Sport. La Ferrari è un’altra cosa, con una tifoseria sparsa in tutto il pianeta che adora il marchio e la F1. Questa passione ha rappresentato una pressione molto maggiore“, ha detto Jean Todt all’Equipe.

Todt: “Ferrari, rispetto ai miei tempi serve una cura diversa”

Proprio Prost, lasciatosi malissimo con Maranello, non ebbe dubbi nel consigliare a Todt di non infilarsi in un rovo di spine. “Quando dissi ad Alain Prost che avevo una possibilità di andare alla Ferrari lui mi consigliò di non firmare, probabilmente non sarei riuscito a rimanere nemmeno per un anno. ‘Garantito: nel 1994 vedrai che te ne andrai‘, disse. Quello di cui sono più orgoglioso è aver resistito, essendo rimasto alla guida della Scuderia per tutti quegli anni“.

Conclude Todt, parlando dei momenti più difficili: “Rischiai di andare via un paio di volte dopo la firma di Michael. La prima nel 1996, ai test privati di Monza. Ma Schumi disse all’epoca che se fossi andato via mi avrebbe seguito nell’abbandono. Era vero: nel suo contratto c’era una clausola in cui si specificava proprio questa possibilità. Poi c’è stato, nel 1999, il caso dei deflettori, dichiarati non conformi all’arrivo del GP della Malesia. Tutti volevano le mie dimissioni. Dissi che se qualcuno avesse voluto mandarmi via, sarei andato. Ma dopo aver vinto l’appello, la questione della mia partenza non si poneva più“.

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Todt ha avuto il merito di compattare il team, nonostante uscissero spifferi da ogni fessura che lo dipingevano malissimo, quando lasciò Montezemolo sottovalutò la cosa credendo che ormai il meccanismo fosse perfetto, invece iniziò proprio li il lento sgretolamento che ha riportato gli antichi vizi.

Leggete bene la parte dei deflettori e fate un paragone con la situazione venutasi a creare con la FIA in materia di motori C’è chi ci mette la faccia, anche se non ha una responsabilità diretta, e chi occulta, pur avendo una grossa responsabilità diretta Ricordo che il nostro TP era prima DT

Non paragonare la questione dei deflettori 99 alla questione del flussometro. I deflettori erano dimensionalmente al filo dell’irregolarità compresa tolleranza. Era sottile la cosa. In ogni caso filo per filo dati per regolari. Ingannare il flussometro era ed è VIETATO E BASTA.

Era proprio per mettere a confronto il comportamento dei due personaggi su irregolarità di portata incommensurabile. Quasi un’inezia i deflettori, un disastro la frode sul motore. Torta che quasi si dimette, Binotto che minimizza e predica stabilità.

Quando Todt arrivò in Ferrari, nel 1993, con Peugeot aveva vinto praticamente ovunque.

Si dovette aspettare fino al 2000 per vincere il primo mondiale…

1999, in quell’anno Ferrari vinse il costruttori

Per quanto odi Todt, ha ragione su una cosa: in Ferrari l’ambiente è terribile. Lo è sempre stato, anche ai tempi di Enzo. Non c’è mai stata un’atmosfera serena, questo è sempre stato il primo problema

Ma questo non è l’esempio lampante che binotto non deve stare li? Bisognerebbe richiamare alla armi Todt, lui saprebbe benissimo rimetterci le mani sopra da zero e ricostruire. Qua invece non sanno nemmeno interpretare i loro dati. Ma che tecnici hanno?

Lascialo stare Todt, che senza Byrne oggi non sapremmo più nemmeno chi sia. Ora poi è molto impegnato a distruggere la Formula 1 con regole assurde e scritte male

Ma infatti pare semplice ma oggi la Ferrari non ha certo un Byrne da assumere, visto che parliamo tanto di ingegneri scarsi Nel team.

A dire il vero quest’anno hanno richiamato proprio Rory Byrne come consulente per uscire dalla situazione.

il TP vince da solo… in molti avete strani concetti di squadra. Todt ha vinto grazie al team che aveva formato

Esatto, e Mercedes ha fatto lo stesso. Purtroppo noi italiani abbiamo il vizio di pensare al macho che risolve tutto da solo. Ovvietà del martedì sera: un Leader ci vuole sicuramente, ma deve avere una squadra di persone capaci e motivate o continuerà a sembrare solo un incapace strapagato.

Semmai il contrario: a rotazione, in Ferrari, si cerca di mandare via qualcuno (perfino Todt!), salvo accorgersi a posteriori (Costa, Domenicali, Allison, …) che non era quella la soluzione e che si è solo ulteriormente indebolito la squadra.

Domenicali non era un granché eh

però sta gestendo bene la Lamborghini

fiorio storia simile con lancia, ma non ebbe l’appoggio politico che meritava in ferrari. peccato.

Fatto fuori da Romiti perché trattava Senna con ancora Prost sotto contratto.