KEF LS60 Wireless: diffusori attivi con AirPlay, Chromecast e streaming musicale - HDblog.it

2022-09-03 05:15:49 By : Mr. Yibin Chen

KEF ha organizzato un seminario online per presentare in dettaglio i diffusori acustici LS60 Wireless, un prodotto che, come avevamo riportato nell'articolo che ne annunciava l'arrivo, si va ad affiancare agli LS50 Wireless II ampliando la gamma di prodotti con amplificazione integrata. I nuovi altoparlanti sono diffusori da pavimento attivi, come del resto si poteva facilmente immaginare osservando l'immagine "teaser" rilasciata dalla stessa KEF.

Gli LS60 Wireless non sono i primi diffusori attivi realizzati dal marchio britannico: i primi modelli di questo tipo, i KM1 con Quad electronics, sono stati realizzati nel 1982 per i Maida Vale Studios di BBC. Dopo una lunga pausa sono poi arrivati gli LS50 Wireless nel 2016, i compatti LSX nel 2018 e i già citati LS50 Wireless II nel 2020.

Il progetto degli LS60 Wireless nasce dalla combinazione di vari elementi tra cui la tecnologia Single Apparent Source usata sui diffusori Blade; parliamo nello specifico di trasduttori Uni-Q di dodicesima generazione appositamente progettati, della Metamaterial Absorption Technology (MATT) e dei trasduttori Uni-Core dedicati alle basse frequenze. A questi elementi è abbinata la piattaforma Wireless W2 introdotta con i diffusori da libreria LS50 Wireless II.

Il design degli LS60 Wireless è caratterizzato da un profilo molto sottile: le misure sono 1.090 (A) x 212 (L) x 394 (P) millimetri compresa la base. Per dare un'idea più precisa delle proporzioni, KEF ha paragonato la larghezza a quella di un iPhone 13 Pro Max messo in orizzontale: quest'ultimo risulta circa 3 millimetri più largo.

Le linee morbide sono frutto della collaborazione tra i progettisti KEF e il designer Michael Young. Il produttore ha sottolineato che non è l'estetica ad essersi imposta sulla tecnica ma che l'aspetto molto curato e "slim" è giunto grazie alle tecnologie utilizzate, prima tra tutte la già citata Uni-Q e la Uni-Core.

Gli LS60 Wireless nascono per integrarsi nell'ambiente e non per imporre la propria presenza. Il profilo sottile aggiunge versatilità perché permette di posizionare i diffusori in punti solitamente preclusi a questa tipologia di prodotti. Le colorazioni proposte sono tre: Titanium Grey, Mineral White e Royal Blue. Le prime due sono pensate per fondersi con gli spazi domestici mentre il blu è visto come la scelta ideale per chi preferisce un prodotto capace di esprimere decisione e personalità. Tutte le varianti sono caratterizzate da finiture tono su tono.

La parte inferiore dei diffusori presenta una base dotata di uno spazio tra il fondo e la parte finale dell'altoparlante stesso. Questa interruzione non ha alcuna funzione dal punto di vista acustico: non si tratta perciò di una porta per il bass reflex ma di un condotto per l'aerazione dell'elettronica, posta sul retro subito sopra l'apertura sul fondo. In questo modo l'aria fresca entra da sotto per raffreddare i componenti ed esce tramite aperture poste più in alto nel blocco che ospita anche gli ingressi.

La cura per la progettazione ha coinvolto anche l'unboxing: l'imballaggio è stato suddiviso in sezioni in modo che una sola persona possa estrarre e posizionare i diffusori senza alcun aiuto. I piedini in gomma sono già montati ma è possibile sostituirli con punte in metallo fornite in dotazione.

Gli LS60 Wireless sono basati sulla tecnologia Single Apparent Source derivata dall'iconica serie Blade. La configurazione usata da KEF prevede un trasduttore Uni-Q per alte e medie frequenze e due coppie di trasduttori Uni-Core per i bassi. Lo Uni-Q di dodicesima generazione è un insieme costituito da un tweeter ventilato con cupola in alluminio da 19 millimetri e un midrange con cono in alluminio da 100 millimetri.

Il tweeter è abbinato al MAT, acronimo di Metamaterial Absorption Technology, un materiale introdotto per la prima volta sui diffusori LS50 Meta. Il MAT è collocato dietro al trasduttore e ha l'aspetto di una sorta di labirinto capace di assorbire il 99% delle frequenze indesiderate che provengono dalla parte posteriore del tweeter. KEF lo descrive come un buco nero acustico per le risonanze e uno strumento efficacissimo per eliminare la distorsione sulle alte frequenze, restituendo un suono più puro e naturale.

Lo chassis che include il midrange è disaccoppiato dal resto dei componenti tramite una sospensione di nuova concezione. Il cestello è realizzato con polimeri termoplastici ed è fissato su quattro punti; il materiale che disaccoppia il midrange è posizionato negli spazi tra il cestello e le parti che producono movimenti. I movimenti generati durante il funzionamento vengono scaricati sulle parti flessibili del cestello e assorbiti poi dal materiale inserito per disaccoppiare la struttura. In questo modo si riduce il movimento dello chassis e di conseguenza anche il suono generato sul bordo del cestello.

Le basse frequenze sono invece riprodotte da quattro Uni-Core Force Cancelling Driver da 135 millimetri, suddivisi in una coppia su ciascun lato. Il nome è stato scelto per il fatto che i trasduttori sono montati schiena-contro-schiena e questo porta ad un annullamento della forza risultante. Questa tipologia di driver, derivata da quella comparsa per la prima volta sul subwoofer KC62, è abbinata alle tecnologie P-Flex e Smart Distortion Control che hanno il compito di assicurare bassi bilanciati e dettagliati.

Il preciso posizionamento dei trasduttori Uni-Core, equidistanti dall'insieme costituito dal trasduttore Uni-Q, crea un centro di emissione di tutte le frequenze posizionato in unico punto al centro del cabinet. Per questo motivo KEF parla di una sorgente puntiforme in cui bassi, medi e alti si irradiano da un unico punto. Ecco perché questa configurazione prende il nome di Single Apparent Source.

La configurazione a 3 vie degli LS60 Wireless è pilotata da tre amplificatori distinti così ripartiti:

Ogni diffusore contiene un DSP (Digital Signal Processing) che elabora il segnale sfruttando algoritmi sviluppati appositamente per gli LS60 Wireless. La conversione digitale-analogico è affidata a 3 DAC per ogni diffusore. Quanto appena descritto va a costituire il "cervello" del sistema e viene chiamato Music Integrity Engine, che garantisce una ricostruzione più precisa della scena sonora. Il "motore digitale" applica anche la correzione di fase e assicura così una sincronizzazione praticamente perfetta tra tutti i trasduttori, minimizzando le criticità che possono insorgere quando si utilizza una configurazione a 3 vie.

Come abbiamo visto gli LS60 Wireless sono diffusori attivi con amplificatori e DSP indipendenti per ogni speaker. Il funzionamento richiede però la comunicazione tra il diffusore destro e quello sinistro poiché solo uno, quello primario, è dotato di tutti gli ingressi. Il collegamento si può effettuare in due modi: tramite un cavo o in wireless. Se si opta per il cavo Cat6 fornito in dotazione, si può inviare un segnale con una qualità fino a 192 kHz / 24-bit in PCM. In wireless si scende fino a 96 kHz / 24-bit.

Il collegamento con le sorgenti offre numerose possibilità: abbiamo il Wi-Fi 802.11ac dual-band, il Bluetooth 4.2, una porta Ethernet, un ingresso digitale ottico e un coassiale, un ingresso analogico su RCA, una porta HDMI con eARC e l'uscita per un subwoofer, una per ogni diffusore (si possono quindi collegare 2 subwoofer). Sono supportati AirPlay 2, le funzioni di Chromecast, UPnP, Plex e Serviio.

Nel prossimo futuro arriverà anche la certificazione Roon Ready, non ancora disponibile poiché richiede un iter specifico per ogni prodotto, anche se la compatibilità è assicurata dalla piattaforma W2, presente sugli LS50 Wireless II che sono già certificati.

Tramite l'app KEF Connect per iOS e Android si può accedere ai servizi streaming di Spotify via Spotify Connect, Tidal tramite Tidal Connect, Amazon Music (anche in alta risoluzione), Qobuz, Deezer, QQ Music via QPlay e si possono ascoltare internet radio e podcast. I brani supportati su tutti gli ingressi sono FLAC, WAV, AIFF, ALAC, AAC, WMA, MP3, M4A, LPCM e Ogg Vorbis. Tramite l'accesso alla rete si aggiungono anche DSD e MQA. Le frequenze di campionamento gestite dall'elettronica sono le seguenti:

I segnali in ingresso vengono poi ricampionati a 96 kHz / 24-bit o 192 kHz /24-bit a seconda del collegamento scelto per interfacciare i due diffusori. Per quanto riguarda i DSD si arriva a riprodurre i DSD256 nativamente, senza conversione in PCM.

I file MQA vengono invece elaborati in due fasi: nella prima il flusso viene veicolato al processore del diffusore principale che esegue la prima fase del rendering, portando la frequenza di campionamento a 88,2 kHz o 96 kHz. Il segnale viene poi inviato anche al diffusore secondario senza alcuna compressione, dato che la qualità è al massimo pari a 96 kHz. Segue la seconda fase del rendering che viene eseguita dal DSP su ogni altoparlante, portando la frequenza di campionamento fino a 352,8 kHz.

Gli LS60 Wireless sono distribuiti in Italia da Hifight al prezzo di 6.599 euro.

A seguire il riepilogo delle caratteristiche tecniche:

Sono Maschio e amo le donne da sempre. Contento?

Non c'entra nulla il mondo femminile. Infatti ho messo in maiuscolo un'altra parola......

Evidentemente anche altro visto che la notizia l'ho presa da li, poi i fatto che sia dedicato al mondo femminile ti turba? fammi sapere da che fonte attingere di tuo gradimento e alla prossima esaudisco il tuo desiderio.

Chi Siamo Inran è il portale on-line dedicato ad una visione OLISTICA dello stare bene al femminile: donne, mamme e future mamme, ragazze di tutte le età potranno trovare tutte le news, le informazioni, le curiosità e gli approfondimenti su salute, benessere, bellezza, gravidanza, moda, casa, green, cucina e alimentazione sana.

Ma se la BMW dopo due anni ti dicono che non supporta più il carburante che hai scelto al momento dell'acquisto, sei sicuro che non era meglio il tram?

Sti cosi non te li regalano affatto. E visto che oltre la qualità audio, si pagano anche i servizi. Bene: per quanto tempo sono garantiti gli aggiornamenti di questi servizi? Quale è la versione del firmware chromecast presente all'interno?

airplay e chromecast funzionano anche se utilizzi la porta ethernet

Il problema, e succede spesso anche a me che mi occupo di divulgazione scientifica in prima persona, è che solitamente chi si trova "dall'altra parte", cioè con idee un po' fuori dall'ordinario, è accecato da un bias cognitivo sulle fonti da consultare. Per cui diventa un "io dico la verità perché è scritto qui" e non "questo dice questo, vediamo quali sono le sue motivazioni". Nella prima ipotesi è impossibile instaurare un discorso, e si sfocia nel sarcasmo, ironia e sfotto da stadio. L'importante è proporre sempre una lettura il più possibile comprensibile e cristallina cosicché anche chi non è avvezzo al linguaggio scientifico possa apprendere.

Finalmente una risposta sensata, qui stava diventando un parlamento del "TU SEI UN COMPLOTTA" per una semplice domanda.

Si saluti, hai perfettamente ragione. Chiuso il discorso.

No, non ci sono evidenze scientificamente provate e validate dalla comunità scientifica che affermino la pericolosità delle onde a bassa frequenza (Wi-Fi, IR, Broadband, ecc). Puoi benissimo guardare tu stesso, se vai su Google Scholar e ricerchi "wireless harmful human" quello che ti viene detto è che non c'è evidenza. I paper, invece, che dicono ci sia correlazione tra l'utilizzo di devices wifi e l'insorgenza di malattie o problemi di salute sono o paper ritirati oppure pubblicati in riviste predatorie (quindi senza una validazione peer reviewed)

Beh, basterebbe che facessero un giro su questo blog e trovano subito riscontro.

Ancora! siete duri qui neh! aspetta la scrivo in grande ma non prenderla come un commento da inc@ssato, L'OMS TACE COME QUANDO NON AVEVA NULLA O RINNEGAVA CI FOSSE IL CORONA VIRUS, la stessa OMS ero. Saluti.

Vedi in qualcuni dei miei commenti dove dichiaro di avere paura? Sembra che una semplice domanda debba essere argomento di discussione tipo parlamentare su questo blog, MAHJ. saluti.

Dovresti fare una ripassatina dello spettro elettromagnetico. Se hai paura dell’elettrosensibilita e dell’effetto delle radiazioni non ionizzanti allora proprio non devi entrare in contatto con le onde elettromagnetiche generate dal sole (la luce visibile è un onda elettromagnetica)

tace perché non c'è niente da dire. Quello che andava verificato è stato verificato. Sono le associazioni (di parte) a continuare a portare avanti sta storia... più che avergli dimostrato che non è riscontrabile questa presunta patologia, che vuoi dirgli?

Una patologia che per ora nessuno ha saputo riscontrare nella popolazione.

Si l’OMS che si è basata su studi effettuati a doppio cieco che hanno dimostrato che chi dice di essere affetto da eletto sensibilità in realtà non sa distinguere l’effetto nocebo. Se hai le competenze puoi andare a controllare quei studi con i tuoi stessi occhi e controllare i risultati.

“ Studi scientifici condotti in doppio cieco[2], tesi a provare la relazione tra l'esposizione a un campo elettromagnetico e l'incidenza dei sintomi di elettrosensibilità hanno dimostrato che i soggetti colpiti non sono generalmente in grado di distinguere i campi elettromagnetici reali da quelli che credono tali. I risultati hanno portato l'autore dello studio a concludere che: «Gli studi osservativi disponibili non permettono di individuare una differenza tra gli effetti biofisici dovuti all'elettrosensibilità e un effetto nocebo”

Non basta andare su internet ed “informarsi” per avere una propria idea sull’argomento.

OMS? cioè quella che diceva che il Corona virus era solo un influenza stagionale ?Sai Internet e una cosa meravigliosa, da la possibilità di fare ricerche e informarsi al meglio, chiaro che se ti fermi alla prima notizia che trovi e la prendi per buona diventi disinformato, poi a qualcuno sta bene ma secondo me ricercare e riflettere e molto meglio.

https:/ /www .fisicamedica .it/i-temi-della-fisica-medica/radiazioni-non-ionizzanti/effetti-biologici-associati-allimpiego-dei-campi-elettromagnetici-e-rischi-per-luomo/

Okay, ha voluto finire con una cavolata non inerente al post tanto per dire qualcosa, il mio Apple watch dice che dalle mie parti gli UV sono a livello 6, oggi meglio non uscire, ci penserò domani, ho finito la crema protettiva, Domani in base alle previsioni non si dovrebbe superare livello 3 di UV quindi la vado a comperare.

No, ho postato un link che parla di una patologia NON riconosciuta. Saluti e buona giornata, per me il discorso e già durato troppo.

Il sito dice anche chie l'OMS tacce in merito, un pò come quando diceva che il corona virus non era niente di grave... Stammi bene ragazzo.

il link dice semplicemente che non è una patologia riconosciuta e che l'oms ha ricevuto critiche da "diverse associazioni". Peccato che si sono ben guardati dal dire che test come quelli del doppio cieco hanno dimostrato che non vi è correlazione. E che queste associazioni siano quelle dei presunti malati (quindi di parte e per definizione non obiettivi).

Ma di che stiamo parlando dai...

Stai descrivendo una patologia che non esiste

C’entra il fatto che la luce prodotta dal sole è ben più pericolosa di qualsiasi cosa tu abbia in casa e con potenze ben maggiori.

Non c’è alcuna prova scientifica dell’esistenza dell’eletrosensibilità.

“ L'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) rileva che studi ben controllati hanno mostrato come i sintomi non sono causati dai campi elettromagnetici[6] e che ci sono alcune indicazioni che tali sintomi sono dovuti a preesistenti condizioni psichiatriche, stress o sono causati dalla stessa paura dei campi elettromagnetici”

Fai una semplice prova, quando vai a dormire alla sera lascia il cell in cucina,prova per una decina di giorni, poi fammi sapere come ti senti.

Quindi nemmeno i link con ricerche riesce a smuovere un po di buon senso per discutere, hai ragione tu che hai fatto ricerche e sei arrivato alla conclusione che sono tutti complottismi e fermano il progresso, okay, continua cosi.

ok quindi sei "elettrosensibile". Peccato che questa condizione non sia verificabile, anzi parrebbe sia una baggianata visto che ci sono diversi studi che dimostrino come quanto affermato dai "pazienti" non trovi riscontro nella realtà.

Se ti dico che in questa stanza è pieno di ripetitori wifi e tu dopo un po' inizi a dire di stare male.. e poi ti dico che in realtà è una gabbia di faraday e non c'è modo di far passare onde EM.. capisci che quello che affermi di sentire è solo nella tua testa?

Aggiungo nuovamente il link casomai ti sia sfuggito prima.

https:// www .inran .it/2022/03/17/sensibilita-onde-elettromagnetiche-malattia-elettrosensibilita/

Esco spesso, cosa c'entra con la mia domanda?

https:// www .inran .it/2022/03/17/sensibilita-onde-elettromagnetiche-malattia-elettrosensibilita/ complottai! per una semplice domanda? https://media2.giphy.com/me...

no, non c'è ambiguità. L'ambiguità ce l'avete solo voi complottari della domenica. Guarda, giusto per farti capire il livello a cui portate la discussione, quello che chiedete è paragonabile ad un paper che dimostri che bere acqua non faccia male. Poi, altra cosa che non capite, è che la "tua semplice domanda" viene poi ripresa, ingigantita e diventa parte della campagna elettorale di quei sindaci che blocca i lavori del 5G e rallenta il progresso. C'è il diritto della libera espressione e ci mancherebbe, ma questo diritto comporta anche un certo grado di responsabilità. Che invece NON dimostrate affatto.

Leggi qui, poi se vuoi ne discutiamo.

https:// forum .aggiustatutto .it/elettrodomestici-e-apparecchi-elettrici/2745-il-forno-microonde-disturba.html

Non è una critica, se fai di tutta l'erba un fascio e fai un mappazzone tra diverse cose l'unica cosa che posso risponderti è proprio ponendoti una domanda banale per far capire quando sia poco sensata l'argomentazione.

Ripeto la domanda te non esci mai di casa giusto?

Ottima la risposta, non mi serve altro.

Mai possibile che uno non riesca a fare una domanda e subito riceve critiche e commenti a dir poco...Scusa non trovo l’appellativo, ne avrei un altro ma desisto.

Che le onde EM siano "pericolose" in quantità eccessiva si sapeva, il fatto sta che comunque ce molta ambiguità in merito, e tanti pareri contrastanti, e soprattutto poca informazione, da qui nasce la mia domanda, ma un giorno lo sapremo? solo una semplice domanda non costatazione di certezza.

Concordo, per non parlare della candeggina.

Non solo, il lattosio è praticamente veleno. Saluti

Il caso Eternit è molto diverso da quello delle onde EM. Che l'amianto fosse cancerogeno si sapeva almeno dagli anni 30. La Germania riconosceva la correlazione fra esposizione all'amianto e insorgenza di tumori negli anni 40. L'idea che mischiandolo al cemento smettesse di essere pericoloso non toglieva di certo il pericolo (noto) dell'amianto.

Con le onde invece è noto e stranoto che ci sono radiazioni ionizzanti e non. E che tutto si basa sull'intensità di queste onde. Se le onde non passano la pelle, non passano. Quindi inutile stare qui a dire "magari fra 20 milioni di anni si scoprirà.." perché non si scoprirà nulla, quello che bisognava scoprire si è già scoperto..

Se per quello negli ultimi 2 anni c'è stato il degrado più assoluto e tra veri pazzi complottisti e quelli che si ergono a verità assoluta pontificando su tutto millantando titoli di ogni tipo, non saprei chi potrebbe essere peggio... Lo scopo di questi blog non è l'informazione, la conoscenza, il dialogo, la crescita reciproca grazie al confronto etc... Anni fa si riuscivano a fare anche discorsi seri, ma ormai è diventato una latrina pubblica in cui ognuno vomita quello che gli pare.

Si scusa scrivendo di fretta ho fatto qualche errore. Ho ben presente cosa può fare il vaiolo ma fortunatamente la versione della scimmia non è così grave e poi abbiamo già i vaccini pronti quindi non mi preoccuperei.

Guarda che chi per scherzo diffonde fandonie del genere finisce per alimentarle, ci sono tanti sempliciotti che credono alle cose più inverosimili

Piccola differenza il "violo" uccide il WiFi no. Il vaiolo umano ha ucciso nei secoli scorsi decine di milioni di persone, prima di venir dichiarata eradicata nel 1980, non sarebbe simpatico che ritornasse

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