L'AQUILA: ANALISI ACQUE REFLUE, AUMENTA USO COCAINA. GIÙ L'EROINA, MA È SOPRA MEDIA ITALIANA | Ultime notizie di cronaca Abruzzo - AbruzzoWeb

2022-07-23 06:38:18 By : Mr. jeff wang

L’AQUILA – A indurre al sospetto che la cocaina, tra le droghe pesanti, sia un bene di consumo purtroppo sempre il più diffuso nel capoluogo L’Aquila, in tutte le fasce sociali, sono state le recenti operazioni delle forze dell’ordine, e basti citare quella di gennaio che ha sgominato una banda kosovari e albanesi con base nel quartiere di Pettino, dedita allo spaccio e capace di piazzare sul mercato 2 chili di sostanza ogni 10 giorni. Un quantitativo enorme che deve presupporre un’ ampio bacino di affezionati consumatori.

Ci sono ora, a confermare il sospetto, anche i dati del Rapporto 2022 del dipartimento per le Politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

L’Aquila e Pescara sono state infatti state inserite tra le 33 città italiane monitorate per l’intero 2021  dall’istituto Mario Negri di Milano, attraverso l’analisi chimica delle acque reflue cittadine, alla ricerca di tracce di sostanze stupefacenti, riuscendo poi attraverso complessi calcoli, a risalire con un buon margine di approssimazione ai grammi ovvero alle dosi medie giornaliere, consumate, collettivamente dalla popolazione, confrontati infine con i dati relativi al 2020.

Dalle tabelle risulta che a L’Aquila si è passati da 6,9 dosi quotidiane del 202o, consumate ogni mille abitanti nel 2020 a 9,4 dosi nel 2021. Sotto la media delle 33 città, che è di 12 dosi, ma pur sempre con un aumento sensibile.

In crescita, va detto anche il consumo di hashish e marijuana, da 33,6 dosi ogni mille abitanti del 2020 a 41,7 dosi del 2021. E questo rispetto ad una media delle 33 città di 59 dosi.

In diminuzioni invece il consumo di eroina, da 5,6 a 3,8 dosi. Va però sottolineato che in questo caso il consumo è superiore alla media delle città monitorate, pari a 3,2 dosi.

Praticamente assenti nelle analisi del Mario Negri, l’anfetamina, la metanfetamina e l’ecstasy.

Al contrario a Pescara il consumo di cocaina è in diminuzione, anche se è tra i più elevati tra le 33 città monitorate, si è passati infatti dalle 19,6 dosi giornaliere ogni 1000 abitanti del 2020, alle 17,4 dosi del 2021. In aumento invece anche a Pescara il consumo di hashish, da 58,1 dosi a 61,1, mentre è stabile e inferiore a quello dell’Aquila il consumo di eroina, fermo a 2,8 grammi.

A livello nazionale le sostanze maggiormente consumate si confermano la cannabis e i suoi derivati. I quantitativi di sostanza rilevati con principio attivo nel thc sono risultati molto variabili nelle diverse città studiate, con una media di circa 59 dosi dosi giornaliere ogni 1000 abitanti , con un range di valori compresi tra 13 di Belluno e 166 di Nuoro. Consumi prossimi o superiori alle 100 dosi si rilevano a Bologna, Fidenza, Cagliari, Trento e Trieste.

La cocaina risulta essere la seconda sostanza maggiormente diffusa sul territorio nazionale: anche in questo caso è stata osservata una notevole variabilità, con una media nazionale di 12 dosi ogni 1000 abitanti al giorno.

Si va da meno di una dose rilevata a Belluno alle 26 dosi di Montichiari in L0mbardia, 23 di Venezia, 21 di Fidenza in Emilia Romagna, 20 di Roma, 19 di Bologna, 18 di Merano nella provincia autonoma di Bolzano,  e poi c’è Pescara con le sue  17 dosi.

Rispetto alla diffusione dell’eroina, con una media di 3,2 dosi giornaliere ogni 1000 abitanti, è stato rilevato un consumo particolarmente elevato a Perugia, con 12 dosi, e consumi tra le 6 e le 8 dosi a Bologna, Fidenza, Ancona, Terni, Trieste e Campobasso.

Il metodo adottato dal Mario Negri, entrando nello specifico, è quello del “wastewater-based epidemiology” (Wbe), basata sull’analisi dei residui metabolici delle sostanze stupefacenti nelle acque reflue urbane, che arrivano ai depuratori, permette di stimare quali e quante sostanze vengono complessivamente consumate da tutta la popolazione afferente ai depuratori oggetto di monitoraggio.

Una sostanza psicoattiva, dopo essere stata consumata, viene in parte escretata come tale o come metaboliti con le urine del consumatore. Le urine, assieme alle acque fognarie, raggiungono i depuratori urbani dove vengono campionate e i residui delle sostanze psicoattive vengono misurati.

Le concentrazioni ottenute consentono di risalire al consumo cumulativo di sostanze psicoattive da parte della popolazione servita dal depuratore.

A questo scopo in ciascun depuratore è stata organizzata una settimana di campionamento, durante la quale sono stati prelevati sette campioni giornalieri di acque reflue. Si tratta di campioni “compositi” rappresentativi delle 24 ore di acque reflue non trattate, in ingresso al depuratore, che riflettono quindi i consumi di sostanze nella giornata da parte della popolazione.

I campioni di acque reflue vengono analizzati mediante tecniche di spettrometria di massa in tandem per identificare e misurare le concentrazioni dei “residui target”, ossia dei metaboliti e sostanze parentali delle sostanze psicoattive. Le concentrazioni dei residui target nei campioni di acque reflue delle 24 ore (ng/l), vengono moltiplicate per la portata del depuratore (m3 di acqua/giorno), ottenendo i carichi, ossia i grammi di residui delle varie sostanze stupefacenti e dei loro metaboliti che sono convogliati al depuratore e che sono considerate escrete giornalmente dalla popolazione.

I carichi dei residui target così ottenuti sono successivamente moltiplicati per i rispettivi fattori di correzione, che tengono conto della percentuale di escrezione metabolica e del rapporto di massa residuo/sostanza parentale, fornendo così una misura dei consumi giornalieri delle diverse sostanze da parte della popolazione afferente al depuratore.

Una volta ottenuti i grammi delle sostanze consumati collettivamente dalla popolazione, è possibile estrapolare a quante dosi consumate corrispondano i quantitativi misurati.

Mentre il calcolo che ha portato alla stima dei quantitativi totali utilizzati dalla popolazione si basa su riscontri oggettivi (concentrazioni nelle acque e portate del depuratore) e dati scientifici pubblicati (percentuale media di escrezione nelle urine dei residui target dopo assunzione di una dose di droga), il successivo calcolo si basa invece su stime presuntive, come la “dimensione di una dose” (da quanti mg di sostanza pura è composta) e la “via di somministrazione” preferita (che può essere varia).

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