La condotta Asm dal Garda a Brescia usata al contrario in aiuto a Bedizzole- Corriere.it

2022-07-23 06:39:53 By : Ms. Catherine Chong

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L’acqua portata da Mazzano a Bedizzole nel 2018. L’Ato: gli acquedotti di rete aiutano i Comuni, strategici in futuro.

Pochi sanno che negli anni ‘90 l’allora Asm (oggi A2A) costruì una tubazione lungo la dorsale ovest-est che dalle colline di Caionvico doveva raggiungere il lago di Garda. In realtà, tutto si fermò al confine tra Bedizzole e Lonato. L’obiettivo era quello di p ortare acqua dal Benaco fino in città , nel caso ce ne fosse stato bisogno. Ma poi non se ne fece nulla.

«L’ipotesi di far arrivare la tubazione a lago non è sul tavolo – spiegano dall’Autorità d’ambito –, ma non possiamo escluderla in assoluto per il futuro». A guardar bene, quella tubazione in ghisa di 700 millimetri è stata finora utilizzata solo in senso contrario. Non per portare acqua verso la città, ma al contrario per distribuire la risorsa idrica dell’hinterland verso i paesi più in sofferenza .

Nel 2018, infatti, da Mazzano , che era collegato alla dorsale ovest-est dell’ex Asm, l’acqua venne pompata verso Bedizzole . È qui che si era verificato il crollo di uno dei pozzi che alimentavano l’acquedotto comunale. La questione si era poi risolta con la riperforazione del pozzo in quel paese attraversato dal Chiese, ma la vicenda diede all’Ato l’opportunità di ragionare sulla possibilità di costruire degli acquedotti di rete . Già, perché non tutti i paesi hanno le stesse caratteristiche: c’è chi è ricco di acqua, come l’area di Brescia e l’hinterland, e chi si trova più in difficoltà, magari per la presenza di troppi nitrati, come nel caso di Castenedolo o Lonato . Sono questi due i Comuni che a breve beneficeranno dei lavori di interconnessione fatti sulla dorsale ex Asm. Certo, per dare più forza a questo acquedotto di rete bisogna far scorrere più acqua. E infatti è stato approvato di recente un progetto esecutivo da 5,3 milioni. I pozzi di Mazzano e Bedizzole garantiscono l’attuale approvvigionamento della dorsale est-ovest, ma si prevede di scavarne uno nuovo a Rezzato. «Esiste una potenzialità idrica a Mazzano e Rezzato » conferma il direttore dell’Ato Marco Zemello. E non a caso «noi coordiniamo un tavolo tecnico con Acque Bresciane» per lo sviluppo di questo progetto che potrebbe portare più acqua anche a Castenedolo. Insomma, se si ragiona superando i confini amministrativi, la risorsa idrica può arrivare anche dove oggi è carente – ad esempio in alcuni paesi di montagna – o dove si richiedono molti trattamenti , come Lonato.

«Le colline moreniche non hanno falde molto produttive» ricorda Zemello. Gli stessi paesi che si affacciano sul Garda si abbeverano in misura sempre maggiore grazie alle «prese a lago» . A Desenzano la condotta a lago è stata raddoppiata, a Sirmione ne è stata realizzata una nuova e c’è l’ipotesi di aumentare la portata verso la Valtenesi. Tra Toscolano e Torri scorre la condotta sublacuale, che però trasporta altro: i reflui. Nel progetto di depurazione del Garda andrà eliminata. A monitorarla è Acque Bresciane che, nell’ultima manutenzione, ha scoperto 158 nuove concrezioni , dovute alla presenza di microrganismi sui tubi che nei due anni precedenti erano stati puliti dalla ditta incaricata. «Non siamo seduti su una bomba ad orologeria – ripetono da AB –, confermiamo la tenuta dei tubi, ma non possiamo garantirla per sempre». Un altro tema sul tavolo del ciclo idrico.

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