QuiFinanza

2022-06-02 08:47:04 By : Mr. Gary Yu

Terminato l’esame del Decreto “taglia prezzi”, noto anche come “Ucraina bis”, da parte delle Commissioni Finanze e Industria del Senato, il provvedimento è atteso ora nell’Aula di Palazzo Madama. Ai parlamentari il testo arriverà con modifiche, relative soprattutto al settore energetico (rinnovabili e bollette incluse).

L’obiettivo del Governo è il “contrasto degli effetti economici e umanitari della crisi ucraina”, come recita la stessa specifica del provvedimento. Gli emendamenti approvati riguardano anche i settori strategici di trasporti e comunicazioni, con importanti novità anche per bar, ristoranti e pubblici esercizi (qui trovate tutti gli aiuti alle imprese inclusi nel nuovo decreto Draghi).

La modifica al testo più attesa riguarda forse le bollette di energia elettrica e gas naturale, per le quali è prevista da fine aprile a fine giugno la rateizzazione delle fatture. A beneficiarne saranno le famiglie che non hanno pagato dal primo gennaio 2022.

Viene così prorogata di due mesi la misura inclusa nell’ultima Legge di Bilancio, secondo cui i fornitori devono offrire ai clienti finali “un piano di rateizzazione di durata non superiore a dieci mesi, che preveda il pagamento delle singole rate con una periodicità e senza applicazione di interessi a suo carico, secondo le modalità definite dall’Arera” (qui abbiamo illustrato le novità del Decreto energia: dal bonus bollette ai crediti d’imposta, tutti gli aiuti).

L’iter del decreto non è ancora finito: dovrà passare in seconda lettura alla Camera ed essere convertito in legge entro il 20 maggio. Attraverso un altro emendamento, l’Esecutivo ha incluso del cosiddetto “taglia prezzi” anche il decreto con cui è stato prorogato il taglio delle accise sui carburanti (ecco quanto si risparmia con il taglio delle accise).

Queste ultime vengono abbattute con uno sconto di 30 centesimi, ora prorogato fino all’8 luglio.

Il provvedimento introduce anche una nuova, inaspettata, stretta sui bonus edilizi. Una scelta che ha già fatto scattare l’allarme tra le piccole imprese, le quali avranno bisogno di una nuova certificazione per lavorare. Dal 1° luglio 2023, per beneficiare dei sostegni per lavori sopra i 516mila euro, bisognerà infatti rivolgersi a imprese che hanno la certificazione SOA, finora necessaria solo alle aziende che partecipavano ad appalti pubblici.

Una norma che rischia di provocare un terremoto burocratico. Secondo i dati di Confartigianato, l’80% delle piccole imprese è sprovvisto della qualifica, rischiando dunque di non poter più lavorare dall’anno prossimo se non provvederà in tempo. L’obbligo di richiedere la SOA scatterà dal 1° gennaio 2023, data a partire dalla quale le imprese dovranno dunque dimostrare di aver fatto almeno richiesta agli enti certificatori.

Per bar e ristoranti viene invece prorogata al 30 settembre la possibilità di mantenere i dehors pagando, ma senza richiedere nuove autorizzazioni. La norma sull’occupazione del suolo pubblico per i locali è stata richiesta dalla Lega. Si tratta di “una risposta concreta a quegli imprenditori che faticano ancora a riprendersi dall’emergenza sanitaria ed economica, e che ci chiedono con forza di non essere lasciati soli nella ripartenza post pandemica”, affermano i senatori leghisti Luca Briziarelli, primo firmatario dell’emendamento, Roberto Marti e Paolo Ripamonti, rispettivamente capogruppo e vicepresidente della Commissione Industria al Senato.

Bar, ristoranti e pubblici esercizi, già ritenuti idonei, potranno insomma continuare a predisporre tavoli e sedie all’aperto per tutta la stagione estiva. Il tutto senza dover produrre alcuna nuova richiesta e “senza che le Amministrazioni comunali possano negarlo”.

I produttori di latte vedranno invece la riapertura dei termini – per 60 giorni – per aderire alla rateizzazione delle multe per le quote latte. La misura è rivolta ai “debitori del prelievo destinatari di atti di riscossione coattiva da parte dell’Agenzia delle Entrate”.

“Con il nostro emendamento forniamo una chiara indicazione alle migliaia di produttori coinvolti”, sottolineano i senatori della Lega in commissione Agricoltura. La novità “permetterebbe a oltre tremila aziende di rateizzare un importo che supera gli 800 milioni di euro, consentendo da un lato ai debitori di pagare senza affrontare una procedura di riscossione coattiva ai loro danni, e dall’altro all’Amministrazione di incrementare il livello dei recuperi senza sopportare gli oneri delle procedure esecutive”.

Un emendamento del senatore del M5S Andrea Cioffi estende invece il golden power alle concessioni di “grande derivazione idroelettrica”. Dove per “golden power” si intende quell’insieme di norme definite dal Governo per tutelare attività e società operanti in settori strategici. Come l’energia, per l’appunto, oltre a telecomunicazioni e trasporti. Comparti nei quali i poteri speciali dello Stato vengono estesi anche alle concessioni di competenza regionale (gas, carbone, rinnovabili: ecco il piano del ministro Cingolani).

Tra le novità apportate al decreto spiccano anche alcune misure volte ad accelerare lo sviluppo delle fonti rinnovabili. Un emendamento amplia ad esempio la portata delle aree idonee per l’installazione di impianti fotovoltaici, includendo anche le aree classificate agricole che distano non più di 500 metri dalle zone a destinazione industriale, artigianale e commerciale e le zone a non più di 300 metri da autostrade e linee ferroviarie.

Le aziende agricole potranno espandere la produzione di energia elettrica da biogas. Con l’articolo 5 bis si introduce infatti la possibilità di utilizzare pienamente la capacità tecnica installata di generazione elettrica da biogas (in impianti già in esercizio), mediante produzione aggiuntiva oltre la potenza nominale di impianto. Con una semplificazione: l’ulteriore utilizzo di capacità nei limiti del 20% dei parametri vigenti “non è subordinato all’acquisizione di permessi, autorizzazioni o atti amministrativi di assenso comunque denominati”. Secondo le stime, la produzione elettrica da biogas potrebbe aumentare da subito di 600 milioni di metri cubi.

Secondo il presidente del Consorzio italiano biogas, Piero Gattoni, si contribuirà in questo modo a “raggiungere gli obiettivi di sicurezza e indipendenza energetica che l’Esecutivo si è posto senza derogare nel percorso di decarbonizzazione intrapreso dal nostro Paese”.

Nel decreto legge Ucraina bis entra anche il rimborso di 100 euro pro-capite al giorno destinato ai Comuni che accolgono minori non accompagnati provenienti dall’Ucraina.

Secondo la senatrice della Lega Simona Pergreffi, il provvedimento rientra nelle misure assistenziali previste dallo stato di emergenza per il conflitto in corso in Ucraina e prevede uno stanziamento totale di circa 58 milioni di euro.

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