Romagna Acque sulla situazione idropotabile, visto lo stato di crisi decretato dalla Regione. A Ravenna la situazione più critica - RavennaNotizie.it

2022-06-25 07:38:08 By : Mr. Maping DENG

Nella serata di martedì 21 giugno, la Regione Emilia-Romagna – per bocca dell’assessore all’Ambiente Irene Priolo, a seguito della riunione urgente della Cabina di regia per l’emergenza idrica – ha ufficialmente decretato lo stato di crisi regionale per le conseguenze della siccità prolungata, indicando come imminente da parte del presidente Bonaccini la richiesta dello stato di emergenza nazionale per assistere la popolazione e gli interventi urgenti.

Come è stato esplicitato dalle comunicazioni a livello regionale, l’aspetto più critico riguarda l’utilizzo della risorsa per uso irriguo agricolo; si è sottolineato viceversa che la situazione, pur complessa, al momento non è a livello tale da mettere in discussione l’approvvigionamento idropotabile. Al riguardo, Romagna Acque conferma che anche nelle tre province romagnole la situazione della risorsa idropotabile non è critica, per quanto esistano zone che in prospettiva potrebbero registrare sofferenze.

La diga di Ridracoli registra al 20 giugno un livello di 28 milioni 200 mila metri cubi d’acqua (su un massimo possibile di 33 milioni). Un livello inferiore rispetto al 2021 (al 20 giugno era di 30 milioni 400 mila), ma molto maggiore rispetto ai più recenti anni critici: nel 2017 era di 25 milioni 100 mila, nel 2007 addirittura di 21 milioni 875 mila. La soglia minima di prelievo (prevista attorno ai 5 milioni) è dunque ancora molto lontana, e lascia abbastanza tranquilli anche rispetto alle richieste idropotabili della riviera durante l’estate, che mediamente incidono per circa 15-18 milioni nel periodo compreso fra giugno e settembre.

Secondo Romagna Acque quella ravennate è la zona in prospettiva più critica. Buona parte della risorsa utilizzata durante l’estate in quel territorio proviene infatti dai due potabilizzatori situati nei pressi della città, il NIP1 delle Bassette e il recente NIP2 della Standiana. Quest’ultimo, in particolare, riceve acqua dal Po tramite il CER, Canale Emiliano-Romagnolo, il cui utilizzo primario riguarda però l’agricoltura. Proprio la situazione siccitosa del Po (ben evidenziata dalla cabina di regia regionale) rischia di portare, nei prossimi giorni, ad una sostanziale chiusura dell’impianto ferrarese del Palantone, che fornisce l’acqua dal Po al CER: in quel caso, anche l’impianto della Standiana non riceverebbe più acqua.

In considerazione della probabile emanazione dello stato di emergenza idrica regionale, si confida che si possa continuare a prelevare in sicurezza la risorsa necessaria dal CER – attraverso il Po – per alimentare i due principali impianti di potabilizzazione dell’area ravennate; in caso contrario, sarà necessario riequilibrare diversamente le fonti di approvvigionamento del territorio ravennate.

A dare ulteriore apporto alla parte riminese della costa c’è anche la Diga del Conca, che oggi è quasi al colmo (1 milione 208 mila metri cubi su un totale di 1 milione 303 mila): l’impianto di prelievo e potabilizzazione sta per entrare in produzione per contribuire a soddisfare le richieste estive.

Come noto, la risorsa idropotabile per il territorio riminese proviene in parte dalle fonti locali, ubicate sul territorio stesso, ed in parte dalla struttura dell’Acquedotto della Romagna (la rete che distribuisce l’acqua proveniente ds Ridracoli), con una proporzione variabile in funzione della disponibilità di acque superficiali veicolate dall’AdR e che in media annualmente si aggira sul 60% di fonti locali e 40% di AdR.

Nel corso dell’anno, per il soddisfacimento della domanda idrica è mediamente prevalente l’apporto dall’AdR in inverno mentre in estate divengono predominanti le fonti locali, costituite per la maggior parte da campi pozzi delle falde conoidi Marecchia (la più produttiva) e Conca e, in misura minore, dalle captazioni di subalveo e dall’invaso sul fiume Conca in Comune di San Giovanni in Marignano.

Al momento attuale, il territorio richiede una portata media sul giorno di 1440 litri/secondo che sono forniti per il 62% da fonti locali e 38% da AdR, come mediamente avviene in questo momento dell’anno.

Per quanto riguarda lo stato delle fonti locali, sulla conoide Marecchia il livello di falda misurato in località Sarzana di Rimini, in zona apicale e rappresentativa della conoide, è un paio di metri più basso della media degli ultimi anni e 6 metri più alto di giugno 2007, anno di severa crisi idrica.

Per la conoide Conca e torrenti minori, gli spessori e potenze delle singole falde sono molto più eterogenei ed al momento i livelli di quasi tutti i pozzi sono ancora alcuni metri sopra il minimo, mentre nel giugno 2007 quasi tutti i pozzi erano già fermi per livello minimo raggiunto.

Al momento non si registrano particolari problematiche sul fronte della produzione degli impianti non interconnessi con l’acquedotto della Romagna: solo presso gli acquedotti di Lombardesca (Bagno di Romagna) e Vallicella (SantaSofia) è stato necessario il reintegro con autobotti a causa di anomali consumi nella rete.

Rimane comunque sempre alta l’attenzione per gli impianti di produzione a servizio degli abitati di Modigliana e Tredozio, di Balza e di Monteguidi e Montegranelli (nel comune di bagno di Romagna).

Per quanto riguarda gli impianti interconnessi al sistema dell’acquedotto della Romagna è previsto in questi giorni l’aumento delle produzioni di Montaspro, Pandolfa, Pozzi Cesena e Alberrazzo e l’attivazione dell’impianto di romiti al fine di sostenere l’aumento previsto dei consumi e l’eventuali riduzioni delle altre fonti locali. I livelli delle falde sotterranee misurati nelle settimane scorse non hanno rilevato particolari differenze rispetto ai dati storici.

Mentre segue con attenzione quotidiana l’evolversi della situazione, dunque, Romagna Acque si associa alla Regione nell’esortare la cittadinanza a non sprecare acqua, utilizzandola solo per esigenze necessarie (evitando, ad esempio, eccessivi lavaggi di auto).

“D’altro canto – sottolinea il presidente, Tonino Bernabè – questa ennesima estate siccitosa ci conferma da un lato la validità della scelta strategica fatta alcuni anni fa, quando decidemmo di realizzare il nuovo impianto della Standiana e di favorire una ulteriore integrazione fra le diverse fonti idropotabili, anche al fine di ridurre progressivamente il consumo da falda. Dall’altro lato, ci pare che l’ipotesi di aumentare la captazione di 15-20 milioni di metri cubi annui grazie a un nuovo invaso in Appennino che possa contenere questi volumi, con appositi studi già più volte presentati e discussi anche in ambito regionale, sia sempre più contingente e corroborata dagli eventi atmosferici in questa situazione ormai condizionata da evidenti cambiamenti climatici. La scelta di realizzare nuovi invasi – in sintonia con il documento firmato dai principali sindaci romagnoli alcune settimane fa a Rimini – potrebbe essere la soluzione più idonea e urgente per fare fronte ai fabbisogni, tenuto anche conto di come stanno cambiando i regimi idrologici dei nostri territori, con poche piogge e sempre più concentrate in periodi limitati. E la logica della differenziazione e dell’integrazione delle fonti rimane la risposta più adatta, anche per il futuro”.

Il progetto del collegamento tra il canale Carrarino e la canaletta Ravenna Servizi Industriali (RSI), nella Valle Mandriole, viene realizzato da Romagna Acque Società delle Fonti S.p.A. con lo scopo di adeguare la rete di canali che alimentano la canaletta Anic (o RSI) che fornisce acqua al potabilizzatore NIP1 di Ravenna e all’impianto di trattamento acqua a scopi industriali di RSI, consentendo inoltre la razionalizzazione del sistema di alimentazione delle zone umide di Ravenna interessate dal progetto, quali Punte Alberete, Valle Mandriole, Pineta San Vitale e Pialassa della Baiona. Il cantiere è stato aperto il 16/11/2020. L’area di intervento, nel Parco del Delta del Po, ricade all’interno delle aree appartenenti alla rete europea dei siti protetti denominata “Natura 2000”: Punte Alberete, Valle Mandriole e Pineta di San Vitale, Bassa del Pirottolo.

Il progetto, una volta ultimato (l’entrata in esercizio dell’opera nel suo complesso è prevista per il 2024), avrà impatti positivi sia sugli usi acquedottistici delle acque, sia su quelli ambientali. È stata realizzata anche la sostituzione del sifone di attraversamento del fiume Lamone che permetteva alcune decine di anni fa l’alimentazione idrica da Punte Alberete verso Valle Mandriole.

In fase di progettazione esecutiva l’intervento è stato suddiviso in due stralci. La suddivisione in due stralci è conseguente alla necessità, emersa in fase di Conferenza di Servizi, di garantire, nel più breve tempo possibile, l’alimentazione di Valle Mandriole che nell’estate del 2020 era stata interessata da fenomeni di moria di avifauna a causa dello sviluppo di sostanze tossiche nelle acque. Tale necessità ha portato a definire un 1° stralcio di opere funzionali a tale scopo, realizzate direttamente da Romagna Acque – Società delle Fonti Spa, minimizzando le tempistiche necessarie per l’affidamento dei lavori. Le opere oggetto del 1° stralcio, terminate a fine dicembre 2021 al netto di alcune finiture e sistemazioni ancora da completare, sono consistite nella realizzazione di due nuovi sifoni di alimentazione di Valle Mandriole in sostituzione a quello esistente non più funzionante, nella riprofilatura del canale Carrarino e nella realizzazione di un nuovo manufatto di accesso a Punte Alberete.

Le opere relative al 2° stralcio consistono invece nella realizzazione di una nuova opera di presa dal canale Carrarino, la posa di una condotta di derivazione, la realizzazione di un manufatto di rilascio per il collegamento alla canaletta RSI, la posa di un cavidotto e la predisposizione di opere elettrostrumentali.

La collaborazione fra Romagna Acque società delle Fonti, società a completo capitale pubblico e gli Enti preposti alla gestione delle aree naturali (Parco del Delta e Comune di Ravenna) ha quindi permesso di mantenere fede agli impegni presi pubblicamente nel corso della seduta del Consiglio comunale della città di Ravenna del primo dicembre 2020.

Accedi o registrati per commentare questo articolo.

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di RavennaNotizie, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

emergenza idrica…tante belle parole….il nostro comune per dare il buon esempio, oggi 24/06/2022 dalle 10 alle 15 ha fatto annaffiare i fiori nella rotonda più brutta di Ravenna (quella in fondo a Via Baiona) dove la necessità di piantare dei fiori proprio non c’era, al limite si poteva piantare qualche piata che non necessitasse di troppa acqua….e tutto proprio di fronte al NIP1, il potabilizzatore di Ravenna!!

Copyright © 2015 - 2022 - Testata Associata Anso Tuttifrutti Agenzia di Pubblicità Tel. +39 0544 509611 - redazione@ravennanotizie.it Registrato presso Tribunale di Ravenna N° 1275 Direttore responsabile: Nevio Ronconi Partita IVA: 00238160394