Stop al parco termale del Bagnaccio, Tar conferma revoca concessione - Tusciaweb.eu

2022-09-03 05:13:11 By : Ms. Daisy Jiang

Viterbo – (sil.co.) – Parco termale del Bagnaccio, restano “a secco” le vasche di acqua sulfurea di strada Garinei chiuse dal 23 giugno dopo un lungo braccio di ferro tra i gestori e Palazzo dei Priori.

E’ stato bocciato dal Tar del Lazio, con sentenza del 4 agosto, il ricorso contro la revoca dell’affidamento della subconcessione delle acque termali presentato da Gabriele Scorza, Federico Basili e Alessandro Scorza contro il Comune di Viterbo (e la Regione Lazio, non costituita in giudizio.

Revoca e conseguente chiusura del Bagnaccio hanno fatto seguito  a una serie di contestazioni mosse dalla pubblica amministrazione nel giugno 2021 che hanno avuto epilogo lo scorso 19 maggio.

I gestori hanno chiesto l’annullamento previa sospensione dell’efficacia della determinazione del Comune di Viterbo con cui a maggio è stato risolto l’accordo di collaborazione in ragione del contestato inadempimento del concessionario.

Federico Basili e Gabriele Scorza

Era partito tutto sotto i migliori auspici, nel 2017, quando il progetto degli attuali gestori è risultato vincitore, consentendo d’ottenere la subconcessione della risorsa termale fino al 31 dicembre 2027. La proposta era stata recapitata in comune il 18 novembre 2015, in seguito alla scadenza, l’11 luglio dello stesso anno, della precedente convenzione.

Per i giudici amministrativi il ricorso non è assistito da sufficienti profili di fondatezza, considerato, in particolare, che è stato omesso “di gestire in proprio la concessione, di realizzare le vasche destinate alla fruizione gratuita del pubblico, di consentire (fino a che tale realizzazione non sarà avvenuta) l’uso promiscuo e gratuito delle aree ordinariamente destinate all’accesso oneroso, di consentire all’utenza la fruizione gratuita dei servizi essenziali, di installare misuratori di portata anche da remoto” e sono stati altresì richiesti “per la fruizione dei servizi a titolo oneroso, corrispettivi maggiori di quelli consentiti dalla convenzione”.

“Il contratto di concessione prevedeva la realizzazione di un’area pubblica, che la stessa amministrazione ci ha negato. L’abbiamo ripresentata a seguito di un’ulteriore diffida da parte del Comune, è stata accolta solo per aspetti del tutto marginali, affermando per il resto che l’area non è idonea ad ospitare opere per attività termali. Come dire: da un lato il Comune chiede un adempimento, dall’altro, una volta richiesto, non lo autorizza. Un comportamento davvero difficile da spiegare”, spiegava lo scorso 22 giugno Gabriele Scorza a Tusciaweb.

Il parco termale del Bagnaccio prima della chiusura

Il “parco termale” è stato inaugurato la sera del 7 luglio 2016 dallo stesso Gabriele Scorza, presidente dell’associazione che all’epoca già da anni curava l’area termale libera. L’idea era fare del Bagnaccio non solo un luogo di relax, ma anche di conservazione dell’ecosistema. 

“Nel fine settimana di Pasqua – spiegava Scorza nel 2016 – abbiamo avuto tremila persone e 170 camper. Questo per far capire quanto sia importante il Bagnaccio”. A sei anni di distanza resta la bocciatura del ricorso contro la revoca dell’affidamento della subconcessione delle acque termali da parte dei giudici del tribunale amministrativo regionale.

“La veridicità fattuale delle circostanze poste a fondamento della declaratoria di risoluzione è comprovata dai verbali di accesso e contestazione specificamente richiamati nel provvedimento impugnato”, si legge nelle motivazioni della sentenza pubblicata in seguito alla camera di consiglio del 4 agosto, con cui è stata respinta l’istanza cautelare. 

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