Verstappen in testacoda: «La Ferrari ha smesso di barare». Elegante Binotto: «Frasi deludenti» - Corriere.it

2022-09-03 05:16:19 By : Ms. Aimee Chen

«La prestazione negativa della Ferrari? Questo è ciò che accade quando smetti di barare». La frase è di Max Verstappen, pronunciata dopo la conclusione del Gp texano ai microfoni della testata olandese «Ziggo Sport». Una accusa tanto esplicita quanto grave, connessa alla direttiva emanata dalla Federazione internazionale a proposito dell’utilizzo del flussometro (lo strumento che regola il flusso del carburante nella power unit).

A Verstappen ha risposto prontamente Mattia Binotto: «Ho sentito di certe dichiarazioni davvero deludenti... sbagliate e non buone per lo sport . È un bene che ci sia stato un chiarimento da parte della Fia ma non ha avuto alcun impatto sulla nostra prestazione. In passato altri team avevano un vantaggio tecnico ma nessuno ha puntato il dito contro di loro».

Non solo: Binotto ha preteso un incontro chiarificatore (e tutt’altro che pacifico) con Chris Horner responsabile Red Bull e in Ferrari stanno considerando se sia il caso di prendere altre iniziative per tutelare la propria immagine . L’immagine di una azienda — lo ricordiamo soprattutto a Verstappen — quotata in Borsa, fondamentale per la storia passata presente e futura della F1. La diffamazione del resto è pesantissima: sarebbe il caso che la Fia intervenisse a tutela della credibilità propria e della squadra più illustre del motorismo mentre Red Bull, senza attendere prese di posizione altrui, dovrebbe almeno scusarsi, magari regolando la carburazione del cocco di famiglia. In alternativa, che faccia reclamo. Esponendosi ufficialmente e non permettendo al proprio pilota di fare un’altra figuraccia. La seconda nel giro di poche ore: «Ormai sono entrato nella testa di Hamilton e di Vettel» aveva dichiarato Max: una frase quasi comica che segnala qualche sfasatura sulla valutazione di se stesso e dei piloti che, in due, mettono sul tavolo dieci titoli mondiali contro zero. Il problema, paradossalmente, non è Verstappen. «Se abbiamo un vantaggio a livello di power unit è perché abbiamo lavorato sodo» ha aggiunto Binotto.

Forse, il punto sta proprio qui. Dentro una crescita Ferrari che potrebbe generare un vantaggio molto rilevante nel prossimo Mondiale , cosa che disturba assai la concorrenza, Mercedes in testa, anche se Toto Wolff si limita, più furbescamente, a qualche illazione. Servirebbe più coraggio per protestare davvero, a costo di rimetterci la faccia e di rompere una complessa relazione d’affari, oppure un pizzico di umiltà per piantarla con questo ricorrente gossip da pista.

Il tutto mentre Ferrari, Mercedes e Red Bull si apprestano a definire le vere clausole di un patto sul quale ballano i destini sportivi , ma soprattutto economici della F1. Colpi bassi e bon ton: lo scenario appartiene alla storia delle corse. Noiosissimo e mai davvero trasparente. Buon divertimento.

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